Giro dello Sciliar

24 AGOSTO  2014 - dom


La "Strega che dorme"

Erano due lunghi anni  che attendevo di fare questa uscita, decantata come una delle più suggestive seppur difficilissima dell'intero arco dolomitico: il giro dello Sciliar!
Rimasto affascinato dalle foto di chi l'aveva già fatto,  ho dovuto rimandare per via dei commenti sulla sua ciclabilità: tratti a spinta, pendenze estreme, fondo disastrato a dir poco... con la mia Lux e la poca pratica sui discesoni tecnici sarebbe stato un supplizio.
Bene, ora non posso dire di essere bravo sullo scassato, ma la nuova Pivot mi aiuta non poco, perchè non farlo?
Raduno il branco, ho sei adesioni per sabato 23 agosto ma il meteo controllato alla sera del venerdì cambia radicalmente da sereno a piovoso con repentino abbassamento delle temperature e neve sopra i 2500! Rimandiamo in fretta e furia di un giorno, alla domenica mettono un sole che spacca, speriamo ci azzecchino!
Rimaniamo però in quattro: Dennis, Franco, Gianpiero ed io.
Arrivo nella splendida Alpe di Siusi alle 8.30. La giornata di sole e' confermata, non una nube si perde nell'azzurro intenso del cielo. Prendiamo la cabinovia per salire al Compaccio, risparmiandoci  800 metri di noiosa salita. Probabilmente si potrebbe una volta scesi prendere una seconda seggiovia per risparmiarne altri 300 di metri, ma non garantisco facciano salire le bici, chi e' interessato chieda alla stazione di partenza.
Saliamo dunque in sella prima su asfalto, poi su comoda carrabile sterrata, improvvisando una interessantissima deviazione su un sentierino stile Bike-park, su passerelle di legno, ricongiungendoci poi con Gianpiero e Dennis che hanno seguito la traccia originale. Riprendiamo sempre su larga carrabile fino al Rif. Molignon, dove faccio tirare un dritto fuoritraccia per poi riprendere il sentiero (c'e il cartello di divieto per le bici!) verso Tires, che sale per stretto singletrack con ripido finale da farsi a piedi anche perche' bagnato ed esposto fino ad un cancelletto che da' sulla carrabile principale prima abbandonata. Ora si sale sulle ripidissime (25%) rampe cementate del sentiero 4-594 che tra pezzi in bici (pochi) e a piedi (tanti) ci fa patire sino all'arrivo al Rifugio Tires, preannunciato in lontananza da un orribile pala eolica in disuso. Nel cielo ora diversi nuvoloni vanno e vengono sopra di noi. Tira aria fredda, appena ti fermi ti vengono i brividi, quindi proseguiamo visto abbiamo ancora tanta salita da affrontare. 
Dopo il rifugio si scende brevemente per circa un km su sentiero abbastanza esposto ma con vedute straordinarie, poi ahime' cominciano i dolori: salite ripide su single track esposto, tratti franati, scale in legno da salire, tratti di bici in spalla e pendenze elevate su fondo non pedalabile... Sentiero affollatissimo di trekkers a piedi da lasciar passare, l'altezza ( 2400-2500) metri a complicare il tutto.. le pause non si contano più.
Comincio a sentirmi le maledizioni dei compari al seguito mentre salgono e imprecano di pari passo... 
Fortunatamente si distraggono a farsi fotografare con le avvenenti trekkers di passaggio con improbabili motivazioni, le quali forse smosse più da sentimento di concedere un ultimo desiderio ai condannati al supplizio, acconsentono a farsi immortalare.
Alla fine svettiamo al punto piu' alto del giro, 2570 metri. Paesaggio fantastico.Sembra ora un altopiano lunare, disseminato ovunque di rocce. Il sentiero verso il Rifugio Bolzano che si vede all'orizzonte è segnato tra le rocce e inizialmente in splendida discesa tecnica. Molto divertente zigzagare tra le rocce e saltare le frequenti pozzanghere e le ancora più odiose cacche fresche di vacca. Il sentiero poi nella parte finale regala quasi un km di salita non sempre pedalabile, almeno per chi le forze le ha ultimate. 
Fortunatamente ci arrivo in sella, raggiunto da Franco, gli altri due sono ancora lontani.
Siamo in ritardo di un'ora sulla tabella di marcia. Vista la ressa infernale di turisti, decido di ordinare per tutti, in attesa che arrivassero le retroguardie. Purtroppo dopo mezz'ora di fila sento dirmi che avremmo dovuto pazientare per un'altra ora e mezza prima di mangiare un bel piatto tipico... decido allora per 4 strudel alla vaniglia e 4 birre. Altra mezz'ora per ritirare il tutto e 5 minuti per farlo divorare ai compari che nel frattempo sono arrivati e mi aspettavano fuori. 
Purtroppo, ad averlo saputo prima, potevamo proseguire ancora un po: duecento metri piu' giu' cabiamo scoperto una baita di recente costruzione ove avremmo potuto sfamarsi senza attese, praticamente vuota. Mi fermo a chiedere informazioni, sara' per una prossima volta! 
Ora e' tutta discesa tecnica su sentiero scassato e ripido. Indossate le protezioni mi diverto moltissimo a gareggiare con Franco che povero lui, deve scendere a sella alta per aver rotto il remoto del Reverb.
Transitiamo anche per il famoso sentiero dei tronchi Prügelweg, detto anche Knüppelweg dal termine "Knüppel" con cui sono chiamati in tedesco i bastoni di legno di cui è composto, esplora come un ponte di legno la romantica Fossa dello Sciliar, garantendo una discesa spettacolarmente unica.
Scendi, scendi e scendi il caldo inizia a farsi sentire, ci alleggeriamo. Ad un tratto non vediamo più Gianpiero che ha preso per una variante e scendiamo in tre, ora su comoda forestale battuta sino al laghetti di Fiè, risalendo poi un centinaio di metri piu' in quota e ridiscendendo sempre su single track nel bosco fin quasi all'impianto di partenza. Dopo poco arriva anche Gianpiero.
Che giro ragazzi! Tostissimo, difficilissimo ciclisticamente per i numerosi tratti da farsi a piedi ma anche molto appagante per gli occhi per lo scenario da favola che, complice anche la spolverata di neve in quota sul Sassopiatto e qualche bianca nube in cielo, era idilliaco.
Grazie ai compari di viaggio: Franco, Gianpiero e Dennis, questo ultimo in foto durante una trasfusione di gatorade arancia rossa a fine giro!           


PANORAMA: 9
TRACCIA: 8

Dati riepilogativi 
Km:          tot.33,8 km 
Dislivello :
2220
Max alt.:
2.547 mt
Durata:tot9h

in mov.5h
Vel.media6,66 Km/h

max60,33 Km/h
Tempi:salita4:32 h

discesa3:31 h
Meteo:
sole,qualche nuvola e fresco in quota



Difficoltà:
difficilissimo, tratti bici in spalla e a spinte
Note:
merita farlo
      
Traccia :
   
Foto :
L'intero album da visionare lo trovate cliccando su PICASA














































































Panoramiche :

  
  


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