Rosetta by Fabiobike

16 Luglio 2016 - sab


Rifugio Rosetta

Dopo l'uscita del 2013 con Diego segnata dal meteo incerto e dal fondo bagnato che non ci ha lasciati divertire più di tanto, riprendo in mano con il resto del gruppo il giro classico del Rosetta, stavolta studiando qualche variante per rendere più Enduro e meno XC il giro, aumentando esponenzialmente il divertimento.
L'inizio e' sempre da San Martino da Castrozza, dove arriviamo di buon'ora e per le 8.00 siamo già a fare i biglietti per l'impianto su due tronconi del Rosetta. Arrivati sopra, siamo a +1°e tira un venticello fresco: ci vestiamo per bene. 
Il paesaggio del Rosetta mi incanta ancora come se fosse la prima volta: sembra veramente di aver fatto un allunaggio tra distese di rocce accecanti dal sole, intervallate da sacche residue di neve oramai grigiastra... un panorama mozzafiato! 
Partiamo; il primo tratto del s.756 sarebbe vietato alle biciclette, ma non vi è ancora alcun escursionista sul sentiero e così iniziamo a scendere sulle spigolose rocce fino al Rif. Rosetta. Poi si comincia a salire. L'altitudine, il fondo molto dissestato e la partenza "a freddo" si fanno sentire...il respiro si fa pesante e ogni occasione diventa buona per fermarsi e ammirare ciò che ci circonda, poi si si deve fermare per forza, causa stallonamento  di Franco. 
Rigonfiata la gommona della "plus" riprendiamo la marcia. L'altopiano lascia ora il posto ad un divertente track in discesa. Abbandoniamo il s.756 che scende per tornanti tecnici a ghiaione per seguire invece il s.761, meno tecnico e mooooolto piu' flow e divertente: sentiero in terra battuta, curve con paraboliche naturali: un bike park! Con una piccola risalita su fondo erboso arriviamo alla casera Campigat dove ci prende il s.759 e scollinati si deve scendere per un pendio a gradini, difficile farli in sella, almeno i primi 20 metri, poi invece si ritorna sul 756 è diventa tutto un divertimento. Occhio pero' ai picchetti in ferro che spuntano dalle assi di legno, c'e il rischio di strappare le gomme! Piu' si scende piu' diventa divertente, anche se tecnico; ci sono pure dei taglioni verticali sul finale per chi non ha peli sullo stomaco! 
Si spunta al parcheggio dei Laghetti di Gares (la prossima volta ci scappa una visita) poi si prende per un sentiero velocissimo che ci porta nei pressi del camping Lastei da dove prendiamo a scendere velocemente per asfalto fino a Canale d'Agordo (sulle carte e' segnato comunque un sentiero che costeggia il torrente sulla destra... da provare!) Qualche foto sulla piazza del paese natale di Papa Luciani e poi riprendiamo a salire sul largo sentiero lungo il torrente Biois fino a Falcade. Qui prendiamo l'impianto Molino-le Buse + Laresei. 
Saliamo ancora per qualche centinaio di metri per raggiungere l'omonimo rifugio Laresei, dove il servizio lascia un po' a desiderare per la lentezza e l'organizzazione, ma i piatti sono veramente ottimi! 
Rifocillati imbocchiamo un single track tecnico al punto giusto che ci fa divertire da matti fino al Passo Valles (c'e anche una forestale per gli amanti dell' XC). Raggiunto il passo senza pedalare, ora ci aspetta pero' al posto della classica discesa su asfalto, la risalita fino alla forcella Venegia. Avendolo preso un po' prima del Valles non ci siamo accorti del cartello di divieto alle bici (oppss)... 
Tale divieto è giustificato dalla pedalabilità quasi uguale a 0 , ai gradoni dove portarsi la bici in spalla e dai tratti esposti e pericolosi specie se con fondo bagnato (occhio a quello che fate!) Giunti sulla forcella si apre una vista superlativa sulla Val Venegia. Ne approfittiamo per stravaccarci al sole come i pecoroni che vediamo sulla sommita' del monte, recuperando le energie perse sulla difficoltosa salita e farci trovare attenti per la discesa. 
Di malavoglia abbandoniamo il bivacco improvvisato e ci buttiamo sullo stretto single track che tra verdi alpeggi e pietrosi pendi ci fa godere come bimbetti e ci porta a sbucare a meta' circa della valle. 
Tolte le protezioni varie si comincia a risalire l'assolata forestale verso la Baita Segantini, prima di raggiungere la quale ci scappa una variante: il giro del monte Costazza (c'è un divieto pure qui, ma non  abbiamo trovato alcuno sul tratto di sentiero fatto, non fatelo se ci sono pedoni, parte largo ma poi diventa uno stretto single track anche esposto!) su sentiero fanta-fantastico. 
Sbuchiamo sulla strada dopo la baita Segantini. 
Risaliamo per una sessantina di metri e prendiamo un nuovo single track tecnico (chi vuole scende per la strada bianca) e giungiamo fino al passo Rolle. Da qui scendiamo fino alla Malga Fosse, dove un tratto di sentiero mooolto sconnesso ci porta raggiungere il primo dei 5 taglioni lungo la strada del Rolle, dove gareggiamo con le auto a chi arriva prima al successivo! Giornata fantastica, compagnia fantastica, sentieri superosa volere di piu' dalla vita?
Un grazie a  Franco, Luca, Flavio, Paolo, e Andrea! 



DIVERTIMENTO :  9
DIFFICOLTA'      : 7
PANORAMA       :  9
NOTE:  tratti a spinta, tratti esposti, vivamente consigliate le full

Dati riepilogativi 
Km:          tot.53,00 km 
Dislivello :
3.186 (-1154 -685 -325 impianti = 1022 metri)
Max alt.:
Min alt.

2.653 mt 
1500 mt
Durata:tot9 h

in mov.5 h 30 min
Vel.media9,1 Km/h

max57,8 Km/h
Tempi:salita4:02 h

Orari
discesa
Partenza
Arrivo
3:40 h
8.06
17.00
Meteo:
sole,caldo,cielo sereno  






  
Traccia :
     
VIDEO :



FOTO :
L'ALBUM di fabio lo trovate cliccando qui:  PICASA
Le foto di Andrea, paolo, Luca, Flavio e Franco, QUI su PICASA

siamo sulla cima...o quasi..
si parte!
paesaggio lunare
Rifugio Rosetta
primi (ma unici problemi) tecnici
Fabio, Luca, Andrea
si sale
su scenari da urlo
falsopiano
Franco scruta l'orizzonte
la salita si fa sentire in quota!
si scende..,
...su strapiombi

molto panoramici
pausa foto
paesaggio stimolate...
malga Campigat
park Capanna Cima Comelle
Canale D'Agordo
imp. Molino
arrivati in vetta
le vette dei Lasteati
noi saliamo per il Laresei
lago Cavia
si mangia!
si riparte su s.t.
scorci bucolici
Passo Valles
30' di  dura salita a spinta !
ma ripagata dal panorama
meritato stravacco alla forcella Venegia
pecoroni sul cuccuzzolo
si scende!
posto di blocco
Val Venegia
ancora neve sulle vette
manca la maglia rosa, Andrea..
sentiero superfantastico sul Costazza
il Castellaz sullo sfondo
Andrea
risalendo verso Baita Segantini
foto al Passo Rolle
Scendendo verso SMC


Ortigara 2

09 Luglio  2016 - sab


La colonna mozzata dell Ortigara

Non contenti di aver terminato il giro dell'Ortigara l'anno scorso che ci siamo inventati io e Paolo e già provato ma "castrato" per la mia distorsione alla caviglia, ci riproviamo nuovamente, questa volta con l'aggiunta di Franco.  
Fino all'Ortigara la traccia è sostanzialmente simile alla precedente, uniche varianti la partenza dall'Ossario di Asiago (1000 mt) e la sosta lungo la salita per il caffè e un assaggio di dolci casalinghi presso la Malga Galmarara (1611 mt). 
Arrivati sulla cima dell'Ortigara, ce la prendiamo con molto comodo, vista la stupenda giornata di sole che invita ad impigrirsi sdraiati al sole, specie dopo aver divorato un paninazzo. Riprendiamo il giro scendendo per il sentiero 839, quello più orientale, questa volta. Inizialmente scende di brutto, poi su un single track tutto sassi e rocce prosegue in un saliscendi poco pedalabile e spaccagambe verso loc Pozza dell'Ortigara, aggirando il Corno della Segala prima e raggiungendo in una divertente discesa tra i pascoli il bivacco Campoluzzo. 
Arrivato con la gola arsa e la sacca completamente vuota (anche questa volta 2,5 litri non mi sono bastati), trovo una provvidenziale bottiglia di acqua, lasciata da qualche encomiabile escursionista e mi disseto con quella. Riprendiamo la marcia, sperando in una discesa , invece da qui in poi cominciano le sofferenze: salita pressochè impedalabile, grosse rocce, gradoni e il tutto in salita... arriviamo finalmente alla carrabile che conduce al bivio Conrad, strada in salita ma grazie a Dio pedalabile! 
Conosciamo anche una coppia di biker teutonici che stanno facendo la loro Transalp da Vipiteno al lago di Garda: erano gia' al 4° giorno ma di energia ne avevano il doppio di noialtri, partiti in giornata! Al Bivio Condard ci separiamo: Visto il nostro sfiancamento e l'ora, decidiamo di tagliare anche stavolta. 
A rimettersi stavolta il rientro per il Monte Meatta: abbiamo gia' la salita del basasenocio ad aspettarci! In cerca di carburante deviamo verso il Bivacco Fontane che vediamo animato da alpini: accoglienza calorosa a suon di goti di rosso nostrano e bianco della slovenia, con assaggi di formaggio! Grazie di cuore, W gli Alpini ! Procediamo barcollando con la vista annebbiata in una discesa fuori sentiero molto scassata, poi svaniti i fumi alcolici, dobbiamo fare i conti con la l'ultima dura salita verso il Monte Mosciagh e l'Interrotto, per scendere poi a tutta nel sottobosco della valle di Zemben, fichissimo, se non fosse che a meta' circa per un centinaio di metri ci sono vari alberi abbattuti e lasciati sul sentiero da scavalcare... 
Rientro ad Asiago su vari tagli, compreso quello sullla mia gomma che riesce pero' a reggere fino all'Ossario, nel frattempo invaso dagli alpini  di varie nazionalita' per il raduno del giorno successivo proprio sull' Ortigara. Giro bellissimo, peccato non averlo potuto farlo per intero nemmeno stavolta... sara' un motivo in più per riprovarci nuovamente!


DIVERTIMENTO :  8
DIFFICOLTA'      : 7,5
PANORAMA       :  9
NOTE:  molto lungo e impegnativo

Dati riepilogativi 
Km:          tot.49,28 km 
Dislivello :
1.700
Max alt.:
Min alt.

2.099 mt
999 mt
Durata:tot10 h

in mov.6 h 15 min
Vel.media7,8 Km/h

max44,8 Km/h
Tempi:salita6:00 h

Orari
discesa
Partenza
Arrivo
3:08 h
7.30
17.30
Meteo:
sole, molto caldo 






  
Traccia :
     
FOTO :
L'ALBUM COMPLETO lo trovate cliccando qui:  PICASA

il nemico abbatte subito Franco
ma si continua
tra scenari paradisiaci
pausa caffe' alla Malga Galmarara
con foto di gruppo
si continua salire
fino al bivio Conrad
poi si sale ancora
fino al Bivio Italia
Piccola fonte d'acqua
con annessa coppia di tritoni
L'Ortigada e Paolo
paesaggi lunari
ci si perde tra le rocce
finalmente sulla cima
monumento ai caduti
si scende verso il dente Austriaco
dente austriaco
foto di gruppo
si scende
sentiero verso Campoluzzo
eccolo all'orizzonte
il bivacco
finalmente su forestale
brindisi dagli alpini, poi...
...si scende ubriachi
verso il Basasenocio
discesa di Zemben
qua non si passa