Monte Ortigara con nuove varianti

27 Agosto 2018 - lun

Cima Ortigara

Altro giro in solitaria sull' Ortigara, stavolta con partenza da Malga Galmarara.
Salita in ombra e in totale solitudine per il sentiero 830 direzione Portule fino al Bivio Italia, sentiero 839, cima Monte Ortigara (2106 m.) 
Rientro inedito in esplorazione verso cima Undici, poi ex sentiero (ora abbandonato e invaso dai pini mughi) per raggiungere il Baito Cuvolin. 
Da qui anziche' scendere per la noiosa mulattiera dell'andata ho preso il fantastico sentiero 836 per Monte Chiesa, M.ga Pozze (1833 m.), M.Te Forno, Bivacco delle Terre More (1776 m.), Roccolo del Bosco Secco, Casera Busette. 
Arrivati a loc Tabela si prende a destra il sentiero della Pace che salendo al monte Zingarella con 200 metri di dislivello molto sofferti, fa poi scendere direttamente al bivio di Malga Galmarara.
Stupenda la discesa dal baito del Cuvolin alla Casera Busette, sentiero super flow con passaggi mai difficili in un fantastico sottobosco, intervallato solo da 3-4 brevi risalite! Ho già in mente di unirlo ad altri interessanti discese per un giro più lungo ma aggiungendo altre tra le migliori discese dell'altopiano !

DIVERTIMENTO :  9
DIFFICOLTA'      : 7
PANORAMA       :  9
NOTE:  salita solitaria, ottima discesa

DATI RIEPILOGATIVI:

Lunghezza: 34km, ↗1285m, ↘1290m
Tempo: 06:19:07h, In movim.: 05:00:37h, 
Inizio: lunedì 27 agosto 2018 07:14:59
Fine: lunedì 27 agosto 2018 13:34:06


TRACCIA:


FOTO :
L'ALBUM COMPLETO lo trovate cliccando qui:  GOOGLE PHOTO


















Giro del Gran Paradiso

18-19-20 Agosto  2018 

Panorama dal Col Del Lauson

Epico giro di tre giorni nelle Alpi Graie tra il Piemonte e la Val d'Aosta al cospetto del massiccio del Gran Paradiso.
L'idea è nata prendendo info dall' interessantissimo sito cicloalpinismo.com
La traccia era del 2008, poi pochi altri lo hanno fatto, non ho trovato praticamente null' altro sul web, per cui temevamo fosse una cosa improponibile o quasi... tuttavia io e Diego, alias Capoccia sul marrone, presi dall'usma di fare sentieri al cospetto dei 4000 ci abbiamo provato.
La partenza era prevista per fine Agosto, dovevamo prima far riscaldare le gambe, ma tenendo d'occhio le previsioni meteo l'unica possibilità prima dell'arrivo delle perturbazioni e di un brusco calo di temperature, ci lasciava poche scelte: un solo giorno per fare lo zaino e poi il 18 Agosto si doveva partire!

Prefazione:
Le opzioni per la partenza erano tre: 
1- recarsi sul posto un giorno prima e partire all'alba da Pont Canavese risalendo su stretta statale (aggiungere a giro altri 30 km con 1300 D+) attraverso gallerie in salita, poco illuminate e ben gasate dagli scarichi delle auto (abbiamo visto bitumari farla, e senza luci)
2- recarsi con le auto direttamente a Ceresole Reale e il 3° giorno recuperarle tramite il servizio bus (occhio, ci sono solo 3 corse giornaliere, l'ultima alle 18.07)
3- lasciare le auto a Pont Canavese, prendere il bus con il portabici (ci stanno 6 bici appese sul retro) fino a Ceresole. Il primo bus parte alle 09.11. 
Ci sarebbe una quarta opzione, usare un bike shuttle privato, ma dato il costo preventivato telefonicamente (50-60 euro a tratta) abbiamo escluso tale ipotesi, essendo solo in due persone.

Decidiamo per la terza opzione, ci farà iniziare a pedalare tardi, alle 10.30 però a ben ragionare ti evita l'ansia dell'ultimo giorno di arrivare a Pont Canavese entro le 18, cosa non scontata con meteo avverso o inevitabili contrattempi! 


1° giorno: tour dei laghi
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Partenza da casa alle 5, autostrada deserta fino a Ivrea, arrivo a Pont Canevese poco prima delle 9.
Ci rechiamo in stazione dei bus (di fianco alla stazione ferroviaria). Deserto. Stazione ferroviaria abbandonata da anni, bar chiuso. Boohhh, intanto scarichiamo bici e bagagli. Arrivano due autisti, ci confermano c'e un bus per Ceresole ma ci dicono non porta le bici... panico. Che fare? Proviamo ad aspettare comunque, supplicheremo in ginocchio l'autista per poterle caricarle anche smontate... Passa un bus, fa per fermarsi, vede le bici, ci fa segno di no con la mano e tira dritto!
Disperazione. Stiamo per rinunciare al bus quando ne arriva un secondo,quello giusto (linea 5137); si ferma e ha il portabici, fatta! Appese all'insu' si parte. L'autista, molto simpatico e disponibile, è anche lui appassionato di bici, ma da corsa. Ci informa che alla domenica per chi vuol vincere facile c'è un bus che porta le bici direttamente su al Nivolet (18 km e 1200 metri di salita in meno).
L'ultima fermata oggi però è a Ceresole (1600 m.), prima del lago.
Caffettino e si parte! Salita su asfalto, pochissime auto, specie dopo il campeggio sul lago molto frequentato. Pendenza importante ma costante, cielo terso, punte dei ghiacciai che si scoprono sempre piu' davanti a noi, panorama fantastico; lo zaino di 8 kg e la salita quasi non si sentono.
Arriviamo alle 12.30 al Lago Serrù (2276 m.). Comincia lo spettacolo dei laghi alpini: Serù, Agnel prima, i laghi del Nivolet poi. Si scollina presso il rif. Città di Chivasso (2602 m.)...leggendo le recensioni negative sul trattamento a bikers, lo evitiamo. Al rif Savoia, invece desistiamo per la massa di merenderos arrivati con le auto e i bus. Abbiamo i panini e risparmiamo tempo divorandoci quelli.
Una variante era raggiungere i laghi Rosset con altri 150 metri di salita su sentiero, ma è tardi e rinunciamo.
Dal Savoia (2530 m.) parte un lunghissimo sterratone (dovevano farci passare una strada) pieno di trekkers. Lo abbandoniamo dopo 4 km imboccando il ripido sentiero n.9 (a spinta inizialmente, poi pedalabile) verso il Col Manteau (2790 m.) Il paesaggio è fantastico: sotto di noi marmotte e stambecchi prendono beatamente il sole, più giù una vallata incredibile dove un torrentello disegna infinite curvette e insenature, sopra di noi vette da 4000 metri innevate, dove purtroppo cominciano a formarsi brutti nuvoloni neri... meglio andare avanti!
Raggiungere la vetta del Col Manteau è dura: dal Vallon de Meyes parte una salita con pendenza del 20% eoltre su fondo poco pedalabile... 200 metri di dislivello da fare a spinta. Preghiamo di non prendere acqua e lassù qualcuno ci ascolta: facciamo in tempo ad arrivare che iniziano sporadiche gocce di pioggia. Scendiamo subito ma anche qua le cose si complicano: discesa su gradoni e blocchi di roccia sin quasi al lago Djouan. Il tempo tiene, sembra che la nuvola ci corra dietro ma il sentiero in discesa ora si fa fantasmagorico, libidine pura, e la seminiamo di brutto. Scendiamo a Maisonasse (1640 m.) per una variante superflow su sentierino in terra battuta nel bosco. Fantastico! Pochi km di asfalto in discesa e alle 17.30 arriviamo a Bien al camping Grivola (1590 m.) dove ha appena finito di piovere... Scampati per un pelo!
Fatta una calda doccia e rifocillati con polenta concia e carbonada, cadiamo a letto ben cotti.


2° giorno: tour dei record
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Terminata la colazione ultraenergetica (compresa l'immancabile fetta di torta Paradiso) e fatta scorta di acqua alla fontana del paese, ripartiamo alle 9 risalendo su asfalto fino Eaux Rousse (1650 m.) dove, all'altezza della cascatella ferruginosa che da' il nome al paese, imbocchiamo sulla sinistra il sentiero della real strada di caccia attraversando un ponte. 
Ora sono più di 1600 metri di salita, i primi poco pedalabili per fondo e pendenza , poi si addentra nel bosco e migliora, lasciando pero' invariata la pendenza e le forze perse ieri non permettono di rimanere troppo in sella. 
Si arriva alla prima tappa, il pittoresco capitello di Levionaz Inferire (2289 m.). Ripartiamo seguendo sempre l'alta via n.2 con una breve discesa nella vallata ripagata poi con interessi da una infinita serie di tornanti in ripida salita fino al Col Lauson (3300 m.), tra bici a spinta e in spalla. 
Sconsiglio a chi non ha infinita pazienza e sopportazione di intraprendere tale impresa! Arriviamo verso le 15 stremati a dir poco. Ci guardiamo negli occhi increduli: abbiamo segnato un nuovo record di altezza raggiunta in bici!!! 3300 metri, sorpassando i 3129 del Passo del Madriccio tra la Val Solda e la Val Martello; di contro, abbiamo anche segnato il record di dislivello con bici a spinta e spalla mai fatto!!!
Manco il tempo di riprendere fiato che arriva la solita nuvola fantozziana del pomeriggio... Un vento gelido ci fa rapidamente vestire e iniziare a scendere, inizialmente bici alla mano per il pericoloso sentiero esposto e attrezzato con funi, poi in una divertentissima cavalcata fino al rif. Sella (2570 m) tra gruppi di stambecchi al sole e infinite  marmotte che tagliano la strada.
La libidine stile bike park prosegue sino al ponte sul torrente dove si diramano diversi sentieri. Purtroppo però, ingannati da un cartello di divieto con tanto di muro di pietrame a bloccarlo, rimaniamo sul sentiero principale, ciclabilissimo e divertente se non fosse pieno di gente e con scoli per l'acqua fatti di lastre verticali in pietra tagliente... o si saltano in bunny-hop o si rischia di perdere gomme e cerchi...
Io mi diverto, fermandomi solo in quelle poste nelle curve nei tornanti, Diego si spazientisce e cerca vie alternative... seguiamo così sentieri diversi ma ci ricongiungiamo poco piu' sotto: l'alternativa non era molto pedalabile, annuncia sconsolato Diego. Ancora pochi drop su pietra e arriviamo a Valnontey dove una pedonale impestata di turisti ferragostani ci porta alla bella e vivace cittadina di Cogne.
L'alloggio di oggi è presso l'Ostello, ci toccano altri 150 metri di salita fino alle ex miniere di magnetite. Arriviamo che inizia il temporale, e per la seconda volta ci è andata bene!
L'Ostello è molto moderno, siamo in una camera con due letti, solo il bagno è in comune. Pranzo presso il ristorante esterno dell'ostello, anche stasera piatto fisso con carbonada ma stavolta con polenta e fontina. 



3° giorno: tour dei piloni
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Il terzo e ultimo giorno comincia con una sorpresa: finita la colazione, mi reco in bagno a lavarmi i denti e trovando un altro biker non vengo a scoprire che si tratta proprio di Bobo, quello che ha pubblicato il giro del Gran Paradiso su cicloalpinismo.com !!! Com'e piccolo il mondo! Loro sono appena tornati dal giro sulla Punta Rossa della Grivola, giro entusiasmante, mi dice, e leggendo poi il report ci credo.
Con l'occasione mi faccio dare altre dritte su un possibile tour (top secret) da fare l'anno prossimo !
Alle 8.45, pulite e oliate le tartassate bici, ripartiamo. 
Oggi ci tocca la "via dei piloni" da noi soprannominata così perché praticamente si tratta si seguire il percorso dei mega-tralicci dell'alta tensione che arrivano dalle centrali nucleari della Francia (rovinando i panorami).

Ciclabile sino a Champlong (m.1590) poi sempre su pedalabile e deserta salita in asfalto si sale per 9 km, tra vedute mozzafiato e fragorose cascate. Al bivio per il rif Sogno, meta di numerosi e-bikers che ci hanno sorpassati, noi prendiamo il sentiero sulla sinistra e con non poca fatica saliamo verso il lago di Ponton, prima e poi su sentiero non ben segnalato raggiungiamo la Finestra di Champorcher (2826 m.). Ovviamente arriviamo assieme alla solita nuvola nera e al vento gelido... Ci sono due sentiero a scendere: uno a destra che scende al lago del Miserin e parte verticale e uno che resta più in quota passando sopra al Lago Nero. 
Le prime gocce di pioggia ci fanno prendere quello che sembrerebbe più facile, ma capiamo solo scendendo che è disseminato di rocce franate e costringe a numerosi tratti a piedi...
La cosa maggiormente sensata era quella di scendere al lago del Miserin e prendere il sentiero che costeggiava il monte Rascias e il Monte Dondena, ma invogliato dal sentiero che si fa' sempre più flow tiriamo dritti e continuiamo per il rif. Dondena (2185 m.).
La nuvola è in ritardo, l'abbiamo seminata e abbiamo il tempo per farci un panino ed una birra fresca stravaccati sulle sdraio al sole.... che goduria!
Ripartiamo che si sta annuvolando. Davanti a noi altri 6 km e 500 metri di dislivello a salire.... mi sparo gli ultimi gel e alterno pedalate a camminate. Siamo stremati. Dietro di noi il cielo è nero e comincia piovigginare. Sconfiniamo nel Piemonte, davanti a noi la discesa nella Val Soana. 
Tutto bene, direte, invece no! Discesa impedalabile: sentieri tipo canyon scavato da acqua e vacche, rocce e "boasse" ovunque, mucche e capre che non si vogliono spostare... 
Cerchiamo alternative ma nel pascolo è ancora peggio. Solo passata la trasandata malga le cose migliorano qualcosina, ma di poco. Fortuna vuole che imbocchiamo una pista del Piamprato bike park e tra sponde e salti scendiamo con vero gusto! 
Arrivati a Valprato (1555 m.) ci restano 20 km di discesa purtroppo asfaltata (niente alternative) fino al furgone, dove arriviamo stanchi ma contentissimi battendoci un 5, alle 19.10. 

Giro emozionante, epico, vario, estenuante in salita ma altrettanto divertente nelle discese, panorami indescrivibili, emozioni a go-go.
Giro straconsigliato solo a gente tosta, disposta a spingere/portarsi in spalla più di 22 kg tra bici e zaino per ore, sconsigliato pertanto a possessori di pesanti e-bike.
Grazie infinite a Bobo del sito cicloalpinismo.com per traccia e info varie, ci risentiremo! 


DIVERTIMENTO :  10
DIFFICOLTA'      : 9,5
PANORAMA       :  10
NOTE:  giro epico

DATI RIEPILOGATIVI:

Totali :

Orario inizio: 18/08/2018 10:30 da Ceresole Reale
Orario fine: 20/08/2018 19:10 a Pont Canavese
126 km
D+ 5405 m.
D- 6556 m. 
26 ore totali
19 ore pedalate



1° giorno :
Lunghezza: 39km, ↗1560m, ↘1570m
Inizio: sabato 18 agosto 2018 10:36
Fine: sabato 18 agosto 2018 17:26
Tempo: 06:50 h
In movim.: 05:18 h

2° giorno : 
Lunghezza: 28km, ↗1855m, ↘1830m
Inizio: domenica 19 agosto 2018 08:59
Fine: domenica 19 agosto 2018 17:54
Tempo: 08:55 h
In movim.: 05:55 h

3° giorno : 
Lunghezza: 59km, ↗1990m, ↘3165m
Inizio: lunedì 20 agosto 2018 08:50
Fine: lunedì 20 agosto 2018 19:13
Tempo: 10:23 h
In movim.: 07:44 h







TRACCIA:




FOTO :
Le foto del PRIMO giorno le trovate cliccando qui:  GOOGLE PHOTO
Le foto del SECONDO giorno le trovate cliccando qui:  GOOGLE PHOTO
Le foto del TERZO giorno le trovate cliccando qui:  GOOGLE PHOTO


Primo giorno
 Partenza
cominciano i panorami 
salita asfaltata 
 capre al pascolo
pennellate di colore 
 Chiesetta della Mad.na della Neve
 diga
 lago Serrù
Lago Agnel 
Diego in Posa 
Colle del Nivolet (2612)
 strada reale di caccia
imbocco sentiero 9 
stambecco al sole 
tralicci

Diego 
primi annuvolamenti 
strane formazioni rocciose 
il meteo peggiora... 
 .. ma arriviamo in tempo
Lago Djouan
prime gocce ma siamo in discesa 
 mucca curiosa
 marmottona
 discesa verso Bien
 sentiero superflow
arrivo a Eau Rousse



Secondo giorno


 tratto pedalabile
 
qua fondo pesante..
 
..si fa meno fatica a spingere
 
capitello a Levionaz
 
Levionaz
 
rapida controllata al mezzo...
 
e poi discesa con vista sul ghiacciaio
 
Diego arranca..
panorama a 360°
 
e si continua a salire
 
altro camoscio
 
oramai ci siamo..
 
eccosi sul cippo sul Col del Lauson (m.3299)
 
scorcio della discesa
 
tratto attrezzato
 
passaggi esposti
 
camosci al pascolo
 malghe
 rif. Sella
 traverso superflow
 discesa verso Valnontey


Terzo Giorno

 salendo da Cogne
 chiesetta
 salita da Lillaz
 cascatina
 Goiles Dessous
 verso bivio con rif Sogno
 che vallata!
 baitina
 lago di Ponton sullo sfondo
 che fiori sono? di cotone?
 panorami a go-go
qui si pedala 
qui si fa a spalla..
 alla finestra di Champorcher
 lago Nero
 vedute bucoliche
 Rif. Dondena
 omini di pietra
 dobbiamo seguire i piloni lassu'...
 non si scollina mai..
 camosci in fuga
 lago Rondissone
 Colle Larissa, fine delle salite!
 qualche sasso..
 mucche di traverso
 Frangia Reale
 discesa quasi impraticabile
 pista bike park
 Piamprato
 nevaio a valle
centro di Pont Canavese