Andalo - Paganella - Molveno

28 Settembre 2019 - sab


Pronti a partire

Uscita di puro divertimento sui tracciati tra Andalo, Paganella e Molveno. Partenza dall'impianto di Andalo, sfruttando lo sconto del 30% per il bike day dell'ultimo weekend di apertura stagionale. Una volta scesi a Dosso Pela raggiungiamo i 1800 m. del baito del Germano (chiuso) per riscaldarci le gambe in questa grigia giornata.
Discesa per il 602 fino al Passo S. Giovanni, poi 643 ed infine un tratto del 605 per arrivare a Molveno. Doppia risalita fino al  rif. Montanara, discesa fino a valle del secondo troncone e giu' per l' 852 nuovamente fino a Molveno. Risalita del primo troncone e discesa per Andalo. Risalita per i due tronconi fino alla cima Paganella avvolta da una fittissima nebbia. Ricarica energetica a base di uova e speck o Gooulash prima di scendere a malga Zambana (chiusa) poi per la Huster Flow e di inanellare altre quattro salite e discese per la divertentissima WillY Wonka.
Presenti: Alex, AndreaM, Dario, Diego ed io. 


DIVERTIMENTO :  8,5
DIFFICOLTA'      : 7
PANORAMA       :  9
NOTE:  giro top

DATI RIEPILOGATIVI:

Lunghezza: 68km, ↗4585m, ↘5320m
Tempo: 06:36:56h    In movim.: 04:45:16h


TRACCIA:



FOTO :
L'ALBUM COMPLETO lo trovate cliccando qui:  GOOGLE PHOTO












Piz Boè

21 Settembre 2019 - sab

Verso il Il Piz Boè 

Giro dolomitico spettacolare alla conquista dei 3150 metri del Piz Boè. 
Approfittando dell'ultimo weekend di apertura degli impianti, partiamo da quello di Alba-Penia alla volta del Col dei Rosc , lasciando la nebbia ed il cielo grigio della val di Fassa per il sole ed un cielo limpidissimo a illuminare un panorama pazzesco. 
Scendiamo brevemente in direzione del Rif. Baita Fredarola, deviano però poco prima sulla sinistra a imboccare il bel sentiero in discesa 601, momentaneamente chiuso con transenne per lavori (si riesce a passare comunque a piedi) fino a raggiungere il trafficato Passo Pordoi.   
Qua ci armiamo di buona volontà e cominciamo a salire spallando lungo i 2 km e ben 650 metri di dislivello che sempre più ripidi arrivano zigzagando su insidioso ghiaione ai 2848m. del Rif. Pordoi. 

Qui si apre un paesaggio lunare, un altopiano di bianca pietra dolomitica racchiuso da un anfiteatro di 3000, il più alti dei quali, meta della nostra uscita svetta sulla nostra destra, raggiungibile dopo un km di altopiano e altri 300 metri di salita. Vista l'orda di  trekkers e merenderos che salgono come processionarie per il sentiero attrezzato, decidiamo di non portarci dietro le bici per gli ultimo 200 metri e le parcheggiamo alla base della bianca piramide, oggetto di stupore per chi se le trovano davanti a quasi tremila metri di altitudine... 
Il sentiero presenta grossi blocchi di pietra levigata all'inverosimile dal passaggio pedonale, ed è attrezzato nei punti maggiormente ostici da scalette e corde in acciaio... sarebbe molto difficile issare le bici con il solo scopo di farsi la foto sopra...in discesa i tratti fattibili sarebbero si' e no di una 50ina di metri, per cui non abbiamo molti rimpianti. 
Sulla cima il piccolo Rif. Capanna Fassa è in overflow di ospiti, la cima sembra la spiaggia di Rimini a Ferragosto, si fa fatica a trovare posto dove sedersi e manco il cartello che indica i 3152 metri della cima si fatica a fotografare!
Dopo una meritata birra e un panino, scendiamo a recuperare le bici e in freeride ci ricongiungiamo al sentiero 627 che scende ai 2873 m. del  Rif. Boè (in ampliamento). 
Ora, finita la discesa sul sentiero 647A le cose cominciano a farsi davvero cattive: giunti all' Antersass ci aspetta prima una ferrata di 100 metri ci fa penare non poco a stare in equilibrio sulla parete verticale con una mano sul cavo di acciaio e l'altra a tenere 15 kg di bici sospesa nel vuoto... avanziamo come lumache, fermandoci a riposarsi ogni 5 metri, lasciando pure passare della gente proveniente in senso opposto in virtuosismi d'equilibrio... 
Consiglio a chi vuole fare la pazzia di ripeterlo di portarsi se non il set da ferrata, quantomeno un cordino con moschettone per fermarsi in sicurezza a prendere fiato!  
Finita questa, dopo un altro agevole tratto di altipiano lunare una discesa molto ripida su ghiaione instabile dove le gomme letteralmente affondano e si fatica a tenere le traiettorie... impossibile stare in sella per più di una ventina di metri consecutivi... 
Il continuo sali & scendi per passare grosse rocce franate fa poi perdere la pazienza, motivo per cui scendere bici per mano si rivela più sensato e meno affaticante, non che sia meno difficoltoso. 

Le cose non migliorano di molto scendendo nella Val Lasties per 3/4 dell'intera traccia... solo nel finale il suolo più compatto rende divertente la discesa. 
Attraversata l'asfalto che porta al Sella prendiamo per sentieri, corti ma molto divertenti fino alla Capanna Lupo Bianco. 
Da qui a Canazei prendiamo per il sentiero del Sellaronda, inizialmente su single track nel bosco e con insulso finale a palla sulla pista da sci fino a Canazei dove per strada secondaria torniamo giusti in tempo per portare fuori le auto dalla sbarra del parcheggio dell'impianto appena chiuso (ricordatevi al mattino di convalidare alla cassa il gettone rosso ricevuto in entrata!!!). 

Giro spettacolare per il paesaggio, veramente da top (assieme a quello del Giro del Catinaccio), molto intenso per la poca ciclabilità sia in salita che discesa, ma per gli appassionati di cicloalpinismo molto appagante. Presenti all'avventura: Diego, Fabio e Flavio. 



DIVERTIMENTO :  7
DIFFICOLTA'      : 9+
PANORAMA       :  10
NOTE:  giro estremo, PRESENTI FERRATE e tratti esposti.

DATI RIEPILOGATIVI:
Lunghezza: 22km, ↗1960m, ↘1890m
Tempo: 07:24:12h, In movim.: 04:37:33h, 





TRACCIA:



FOTO :
L'ALBUM COMPLETO lo trovate cliccando qui:  GOOGLE PHOTO