Alpe di Siusi

25 AGOSTO  2012



Panoramica dell'Alpe di Siusi

Secondo giro in Val Gardena, questa volta sul versante sud sull'Alpe di Siusi.
Ancora euforici per il giro sul Rasciesa-Seceda, Gianpi ed io abbiamo preso a spunto una traccia di Ruotalpina con una (sofferta) variante per esplorare questo meraviglioso alpeggio, tra i più vasti d'Europa.
Partenza alla "solita" ora, le 6.00 da Bassano. Gianpiero, visto sono appiedato in attesa di intervento meccanico sulla Lux, mi presta il suo gioiellino, la Turner mentre lui cavalca la Guapo.
Arrivo al solito parcheggio a Santa Cristina, breve tratto di statale fino ad Ortisei e poi su con la cabinovia Mont Sëuc (Alpe di Siusi in lingua ladina), 10,80 euro - bici gratis

Risaliti in pochi minuti i 700 metri, si resta ancora una volta a bocca aperta: distese di prati con mucche e cavalli al pascolo, tutte contornate dai picchi rocciosi dello Sciliar, del Sassolungo e del Sassopiatto... un paradiso!
Scediamo inizialmente per sentieri, talvolta su sterrato, altre su prato fin sotto al Monte Piz. Da qui comincia una lenta e continua salita, dapprima su asfalto poi su sterrato sempre pedalabile che dagli impianti di Kompatsch ci porta sino al Rifugio Molignon. Da qui si sale bruscamente per sterratone molto ripido e numerosi tornanti fino al Rif. Dialer a quota 2145m.
Dinnanzi ad un primo di numerosissimi cancelli elettrificati, propongo di fare una variante al "troppo tranquillo" giro di Ruotalpina, arrapicandoci per altri 80 metri ed imboccare il sentiero 4-594, tutto in cresta..Gianpiero inizialmente rifiuta, poi convinto da altri bikers, mi segue.
Il tratto e' panoramicissimo, col la stupenda Val Duron sul fondo, ma il fondo, tutto saliscendi (piu' sali che scendi) parte abbastanza compatto e privo di rocce per poi diventare dopo la prima metà, molto disconnesso, con tratti da fare a spinta e, cosa ancor più seccante, spezzettato da numerosissimo cancelli antimucca, da quelli a gradino a quelli a stornello, i piu' rognosi da attraversare con la bici in verticale...
Dopo tanta sofferenze, finalmente si arriva al Rifugio Sassopiatto, pieno di turisti. Decidiamo di scendere subito, causa vento molto forte in quota. Prendiamo il sentiero 9. Questo scende con pendenza da paura e tutto a ghiaione scivoloso, invaso di trekkers che arrancano.. le modalita' per scenderlo sono due: fare a meno di frenare e cercare di tenere sul sentiero la bici o scendere a piedi..
Optiamo per la prima, ma per non travolgere qualcuno lo facciamo a strattoni, mettendocela tutta a cercare di stare in equilibrio e fermarsi senza scivolare nella valle sottostante.. mamma che male alle mani attaccate ai freni !!!
Fortuna decidiamo di pranzare presso il sottostante Rif. Zallinger.
Dopo un saporitissimo piatto di canederli con finferli per il sottoscritto e un coreografico piattone di patate, speck e uova per Gianpi , ripartiamo.
Ora ci aspetta una lunghissima discesa su strade bianche e nella parte finale in asfalto da fare a tutta birra. Con la Turner, a forza di sgonfiare, regolare l'altezza sella ed abituarmi al cambio a doppiacorona con le leve, ci ho preso mano e mi sento a mio agio.. una bomba, sia in salita che in discesa... non rimpiango affatto la mia povera Lux rimasta chiusa nel garage, anzi, sono tentato dal tradirla definitivamente !
Un bel giro, molto sofferto. Era decisamente migliore il tragitto del Rasciesa-Seceda, molto più vario, ricco di single tracks, forse più tecnico, ma preferisco studiare ove mettere la ruota che farmi il segno della croce e scendere per insidiose sterrate inghiaiate a 60 km/h sperando di fermarmi..


Dati riepilogativi:
 
Km:           tot. 39 km
Vel. media/max:
6,4--60,8 km/h
Tempo: 5 h pedalate
Dislivello : 1.383+700 cabinovia
Max altitudine: 2.314  mt
Meteo: sole , parz. nuvoloso.
Difficoltà: medio difficile
Note: tratti a spinta, troppi cancelli antimucca!

Traccia Gps e Mappa:



Foto:
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Rascieda - Seceda

17 AGOSTO  2012


Panoramica

Eccoci alla recensione del TOP dei giri dolomitici fatti sinora: il percorso Rasciesa- Seceda.
Partiamo di buon'ora (6.15) da Bassano e con poco più di 2 ore d'auto siamo a Santa Cristina, base di partenza per il giro di oggi.
Raggiungiamo con pochi km di asfalto Ortisei, brevissimo giro per il centro e poi ci dividiamo:
Gianpiero con il piede ancora dolorante prende la nuova funicolare (16,50 euro!) per salire al Rasciesa, io opto come da traccia per una più economica ma sofferta salita pedalata... Strada da subito con pendenza del 10% pressochè costante, primo km tutto sotto al sole cocente, poi si entra nel bosco e qua all'ombra si respira.. dura poco perche' il fondo da asfaltato diventa sterrato, sempre con la stessa pendenza ma più insidioso perchè una recente pioggia lo ha reso quasi fangoso...
Sbuco sotto alla funicolare.. guardo alto e la vedo vericale in fondo all'orizzonte... ce la faro' mai ad arrivare là sopra ?
In un'ora e 20 riesco finalmente a sbucare alla stazione di arrivo a 2093 metri, 800 metri di dislivello mi hanno imbevuto di sudore come una spugna.
Mi prendo 10 minuti per riprendermi, poi salgo la scalinata per prendere il sentiero 35 ove Gianpiero bello fresco e pimpante mi sta aspettando.
Partiamo assieme, il panorama mi lascia a bocca spalancata, mai visto niente di piu' bello... ogni 5 minuti mi fermo a fotografare.. Gianpi fila via fino al Passo di Brogles, ove ci ricongiungiamo e per il divertente sent.5 fino a Furnes (1738 mt).
Qui riprendiamo un secondo impianto, una funivia, che ci porta al Seceda, quota 2416.
Ricominci la goduria di single track, rovinata solo dalla fiumana di pedoni che ci costringe a dare precedenza e rallentare..
Siamo così estasiati che canniamo due volte la traccia, fortuna ci accorgiamo per tempo prima di finire separatamente in due valli opposte.. in un caso dobbiamo risalire bici alla mano 60 metri di dislivello (loc. Troier Alm)...che strazio!
Di sentieri ne ho visti di tutti i tipi, ma qua, sarà complice anche il panorama che ci mette di suo, sembra di essere su una giostra in un parco divertimenti..
Non e' tutta discesa. putroppo.. ci sono diversi saliscendi che dopo gli 800 metri del Rasciesa mi tagliano le gambe.. qualche tratto poi è da fare a piedi con la bici in spalla per roccioni sul sentiero ..fortuna ci fermiamo a pranzare al Rifugio Firenze: spaghetti alla carbonara per me e un piatto con patate al forno, speck e uovo per Gianpi.
Ben rifocillati e riposati dalle lunghe attese al tavolo per ordinare  riprendiamo la marcia per il sentiero n. 1,3 per nulla intimoriti da un cartello per bikers che recita "Transito a proprio rischio".. giù a bombazzaaaaa !!! Mamma che spettacolo...
Transitiamo per una moderna baita,  Juac Juachutte, poi ancora giu' per la Via Crucis, sent. n.3, tutto in mezzo al bosco.
Sbuchiamo sotto ad impressionanti vette dolomitiche su una ampia radura, base di partenza per la ferrata Sandro Pertini.
Ora si scende per una bella e lunga ciclabile attraversando il paese di Selva di Val Gardena e quindi Santa Cristina,fine del giro.
Dulcis in fundo, bella fetta di strudel e tiramisù presso la pasticceria di fianco a dove abbiamo parcheggiato l'auto !
Che giro, ragazzi !!! 


Dati riepilogativi:

Km:           tot. 41 km
Vel. media/max:
--
Tempo: 6,5 h totali
Dislivello : 1.150+750 
Max altitudine: 2.456  mt
Meteo: sole e caldo.
Difficoltà: medio
Note: da rifare sicuramente!

Traccia Gps e Mappa:


Foto:
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 

Video:
Panoramica da Rasciesa

Panoramica da Seceda

 Gianpi in action