Grappa: salto della Capra + sent. 155

26 Giugno 2011


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Continua l'esplorazione dei sentieri del Grappa: questa volta al sentiero 155.
Dalle uniche informazioni che avevamo a disposizione, sapevamo solamente non era esposto e che scendeva a S. Liberale: del fondo non si aveva idea di come fosse. 
Visti i propositi di ritornare a casa entro mezzogiorno partiamo alle 7.00 da Paderno e risaliamo per il "salto della Capra".
L'unico che non sembra far fatica e che riesce a dare piu' di due tornanti alle retrovie è il "nonno" Luigi, e pensare che non voleva aggregarsi perche' non si sentiva in forma! Bravo e complimenti !
Una volta arrivati belli sfiniti alla Vedetta, risaliamo ancora di 150 metri ed individuiamo subito il sentiero 155, segnalato sul posto ma non sulle mappa (almeno sulla carta del CAI e quella Tabacco in ns possesso).
Esso parte da dietro alla casera 150 metri sulla sx salendo dalla Vedetta in direzione Cima Grappa, in prossimita' dei resti di una vecchia teleferica arruginita.
Il sentiero inizia praticamente come un solco largo una ventina di cm su un pendio erboso piuttosto accentuato con un susseguirsi di stretti tornantini , una gioia per chi sa fare nose press.
Effettivamente non e' esposto, nel senso che non vi e' rieschio fare voli nel vuoto, pero' bisogna stare comunque attenti perche' nel caso di una distrazione e' facile uscire dal solco del sentiero e rotolare per diverse decine di metri tra l'erba..niente di preoccupante comunque.
Attenzione che vi sono due cancelletti in legno e filo elettrificato sul sentiero da aprire e richiudere al passaggio,  in quanto si passa attraverso un recinto di asini e muli.. e attenzione a non passarci dietro troppo da vicino e guardate dove mettete le ruote !
La seconda parte e' tutta interna al bosco, dove il fondo diventa pero' sassoso su rocce spigolose e poco stabili a rischio pizzicatura, ma comunque veloce e divertente.
Si sbuca in Val S. Liberale (attenzione alla sbarra.. poco visibile nella penombra al termine di una discesa)

Presenti all'esplorazione: Dennis, FabioS, FabioO, Luigi






Dati riepilogativi:
Km:           tot. 23 km, di cui:
9,0 Km salto della capra (asfalto)
6.00 Km sent. 155 
Vel. media/max: 10 Km/h - 56 Km/h
Tempo: 2h 45min  
Dislivello : 1144 mt (333 -1478) 
Ascesa totale: 1170 mt
Max altitudine: 1478 mt
Meteo: sole e caldo
Difficoltà: media per i tratti al 18-20 % in salita
Note: imparare il nose press !



Traccia Gps e Mappa:




Foto:
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Roana, Forte Verena, Forte Campolongo

19 Giugno 2011


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Si riparte alla grande!
Dopo settimane di pausa si riprende con una escursione bella tosta: salita iniziale di 18 km con più di 1000 metri di di dislivello, 41 km quasi completamente sterrati.
Meta dell'uscita raggiungere il Forte Verena e successivamente il Forte Campolongo con partenza da Roana.
Si parte puntuali alle 8 dal centro di Roana, in una  bellissima giornata di sole dopo i temporali notturni.
La strada e' tutta in salita: dopo3 km iniziali di asfalto si arriva al laghetto (una buca di cemento con acqua verdastra) e da qui solo ed esclusivamente strade militari e mulattiere. La pendenza e' sempre costante e mai accentuata essendo strade militari.
Dopo 18 km si arriva alla sommità del Verena (2070 mt) con viste magnifiche sulla valle sottostante e sull'intero altopiano. Visitiamo i resti del forte, in parte restaurato ed in parte con i segni delle enormi esplosioni che lo hanno devastato.
Riscendiamo e qui facciamo conoscenza di un biker di Montebello, da decenni frequentatore dell'altopiano. Scopriamo di voler fare lo stesso percorso e così a velocità spedita ci indirizziamo verso il forte Cmpolongo.
Purtroppo troppe assenze tirano un brutto scherzo a FabioO che si vede costretto dai crampi continui a rientrare direttamente a Roana, metre noi arrancando arriviamo all'agognato forte.
L'esultanza una volta arrivati si smorza con il meteo: il cielo diventa sempre piu' carico di nuvoloni neri mentre una fitta nebbia sale dalla valle sottostante, nascondendo alla vista qualsiasi scorcio panoramico.. L'interno del forte poi è buio pesto e serve una pila per accedervi...lasciamo perdera la visita.
Riscendiamo subito sino alla strada asfaltata dello Spiazzo Garibaldi. Qua le forze cominciano a mancare pure a Mauele ed Alessandro.. Stefano avanza chiedendosi quanto manca alla discesa.. dopo 600 metri di salita giungiamo al bivio tra l' 803, il sentiero che sale all'Erio..
Il tizio che ci ha accompagnato e che si è nel trattempo dileguato, si sconsiglia l'803 visto il fondo accidentato e bagnato.
Proseguiamo quindi diritti risalendo al Gruppach e da qui su veloci strade militari ridiscendiamo verso la curva del Martin, laghetto Spillek e quindi alle auto.
Un bel giro, peccato per il meteo che ha tolto di valore alla seconda  visita al Forte e per le condizioni atletiche un pò acerbe di noi partecipanti.
Bravi e grazie a tutti i valorosi partecipanti:
Alessandro, FabioO, FabioS, Stefano, Manuele, Paolo
Molte grazie pure al biker stradista del posto che gentilmente mi ha prestato un suo casco in quanto il mio mi accorgo di averlo dimenticato in garage!
N.B: il tempo pedalato e' effettivamente di 4 ore ( e 5 minuti).. il resto l'abbiamo perso tra le varie pause...







Dati riepilogativi:
Km:           41,0 Km 
Vel. media/max: 10 Km/h - 56 Km/h
Tempo: 4h 5 min 
Dislivello : 1030 mt (1030-2070) 
Ascesa totale: 1406 mt
Max altitudine: 2070 mt
Meteo: sole al matt, molto nuvoloso al pom 
Difficoltà: media con brevi  tratti impegnativi in discesa. Lungo
Note: resta da provare l' 803 !!!



Traccia Gps e Mappa:



Foto:
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Esplorazione Berici

02 Giugno 2011
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Dopo una lunga sosta per vari motivi si riprende a pedalare.
Uscita  esplorativa su un territorio per noi ancora vergine: i Colli Berici.
Grazie alle tracce gentilmente inviatemi da Marco un amico pedalatore di Mestrino, io e Gianpiero decidiamo di saggiare il terreno, un pò preoccupati di trovare fondo pesante e di prendersi qualche scroscio d'acqua.
La traccia prevedeva il tragitto Altavilla - boschi di Brendola - discesa dei Molini.
Si comincia con tempo soleggiato e molto afoso ma ben presto entrando nel fitto del bosco la calura si fa meno opprimente.
Il fondo e' bello compatto e asciutto: tutti i sentieri si presentano molto ben tenuti e sfalciati, una goduria i single track !
L'unico problema fastidioso risulta seguire correttemente la traccia, complice la mancanza sia di cartografia della zona che di visione satellitare di Gmaps: ai numerosi bivi diventa difficile capire la direzione da prendere e ci capita sovente di dover ritornare indietro per ritrovarci sulla retta via.
Giunti al bivio dei mezzi militari, per esempio, proseguiamo diritti in salita sul sentiero anzichè prendere per il prato e quà cominciano i dolori... la salita si fa piu' accidentata, qualche pezzo si e' costretti a scendere per i pietroni che ostacolano il sentiero.
Capiamo di aver sbagliato la direzione, pero' vediamo che tra qualche centinaio di metri possiamo riprendere la traccia a continuiamo.
Scolliniamo su una strada bianca, accolti da altri quattro bikers che si stanno accingendo a mettersi caschi integrali e protezioni per scendere con le loro enduro da dove siamo venuti...
Fatte due chiacchere con questi bikers molto piu' esperti della zona decidiamo di seguirli, io con la mia Lux e Gianpi con il suo frontone... vabbe' vediamo se riusciamo a star loro dietro, almeno non perdiamo mezz'ore a litigare con il gps...
La discesa,  tranne in un paio di punti dove  siamo costretti a scendere per non lasciare pezzi di carbonio in mezzo al bosco, risulta molto divertente e seppur ultimi arriviamo a valle.
Scelta azzeccata, direi. Gli amici sono molto simpatici e cordiali, amano i discesoni ma non sono pazzi spericolati. Li seguiamo.
Assieme facciamo molti single track, uno piu' bello dell'altro. I sentieri sono i migliori che ho sinora visto, meglio di quelli si colli asolati e sul Montello: puliti, veloci, terreno compatto,  pendenze mai elevate a salire, tratti tecnici non impossibili : niente panorami alpini mozzafiato ma divertimento assicurato!
Alla fine ne escono 30 km, pochi ma perfetti per lo stato di forma attuale. Ci siamo presi anche un'oretta di pioggerellina ma e' stata piu' un sollievo alla calura che un fastidio.
Ringraziamo questi bikers e ci lasciamo con la promessa di rimanere in contatto per aggiungerci molto volentieri nelle loro prossime uscite in zona!
@ Marco: tranquillo che il tuo giro prima o poi lo porto a termine !





Dati riepilogativi:
Km:           30,6 Km 
Vel. media/max: 11 Km/h - 50Km/h
Tempo: 2h 45 min 
Dislivello : 365 mt
Max altitudine: 450,5 mt
Meteo: caldo afoso, sole,  nuvoloso,  pioggia 
Difficoltà: media con tratti tecnici
Note: molto interessante, da approffondire



Traccia Gps e Mappa:



Foto:
 


Grappa tra Guerra e Paesaggi (MTB – Trekking)

02 Giugno 2011
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Tra problemi fisici, impegni famigliari e lavorativi tocca a me preparare un giro per uscita con Ale e Manuele.
3 Possibilità:
  1. Giro colli alti fatto con FabioS e Giampiero con la neve
  2. Partenza da Cima Mandria – 152 – Cima Grappa – 156
  3. Cima Mandria – 152 – Val delle Mure
Alla fine si decide per i Colli Alti, lasciamo la macchina in una piazzola sulla dx dopo il tornante N°9 zona Colle Averto/Cava di pietra e saliamo su stradina asfaltata non trafficata che porta poco sopra l’albergo Camposolagna. Troviamo un cartello che segna un percorso con museo all’aperto sulla guerra 15/18.
Ci guardiamo e subito decidiamo di andare a vedere queste trincee anche se controllando la cartina notiamo dei punti un po’ ripidi.

Percorso inizialmente su strada bianca fino ad arrivare alla casera Andreon. Qui si trova il museo all’aperto con varie trincee, ricoveri, postazioni, luogo molto bello e pieno di storia (da ritornare a piedi e leggersi con calma le varie tabelle)
Da qui si segue il segnavia azzurro che ci porta subito in mezzo al bosco tra trincee e grotte, cominciano le prime scarpinate (30,35 % di tutto il percorso) con tratti ripidi, trincee da passare, salite e discese ripide.
Appena il terreno permette subito in sella e i tratti pedalati sono stupendi tra tecnici e scorrevoli.
Si prosegue lungo il segnavia e dopo scarpinate e pedalate arriviamo a Ponte San Lorenzo.
Seguiamo sempre il segnavia azzurro che percorre il letto di un torrente dove l’acqua si vede solo con le piogge, il terreno è pieno di rocce e salti impossibili da fare in sella nella prima parte ma percorribile nella parte finale. (A casa mi sono accorto che poco sopra la nostra posizione c’era il sentiero N° 60 che correva vicino a noi a pochi metri)
Parte finale su strada bianca sopra la valle Santa Felicita che porta al tornante N° 9 poi salita sulla provinciale per 1 km arriviamo alla macchina.
Partecipipanti: FabioO, Ale e Manuele
Km: 15,00



Traccia Gps e Mappa:



Foto: