Giro del Latemar

21 Agosto 2011
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Eccolo, finalmente!
Desiderosi di ripetere il giro entusiasmante dello scorso anno sulle Dolomiti , ma con ambientazione diversa, abbiamo deciso di provare il Latemar.
Dopo mesi di consultazione siti, di assemblamento tracce, di pareri richiesti a mezzo web su chi l'ha fatto prima di noi, siamo riusciti a buttare giu' una traccia che comprendesse sia il passaggio su sentieri alti che la discesa al Lago di Carezza.
Si parte di buon'ora, ritrovo ore 6.00 a Bassano, poi su' per una tortuosa salita attraverso il P.so Manghen sino a Predazzo.
Appena il tempo di prendere per mano le bici che Giampiero con un poderoso colpo di pedali spezza la catena della sua biciona..fortunatamente con l'esperienza di meccanico accumulata risolve tuto il pochi minuti con una falsamaglia. 
Tempo di un caffè e la cabinovia che porta in due tronconi al P.so Feudo apre i battenti.
Arriviamo ai 2175 m, il panorama è splendido e ci lascia tutti a bocca aperta.. migliore giornata con un cielo cosi' azzurro non potevamo trovare!
Iniziamo con la prima discesa su single track erboso verso Ganischger Alm.. dopo manco un centinaio di metri Paolo ferma tutti: secondo problema tecnico, non riesce piu' a frenare...ci accorgiamo ha perso il perno che tiene in sede le pastiglie posteriori, addirittura ne ha persa una !!!
Impossibile proseguire un simile giro solo con il freno anteriore.. decidiamo di cercare un riparatore al P.so Pampeago, niente.. scendiamo a Malga Laner, chiediamo informazioni.. pochi spiaccicano qualche parola di italiano, sembra di essere in piena Germania ! pare ci sia qualcuno che noleggia bici giu' a Obereggen...Con cautela Paolo scende via asfalto, accompagnato da Fabio, il resto prende il ripidone sterrato che segue la pista da sci. Qua attendiamo mezz'ora che arrivi il famoso tizio con il furgone... arriva, non ha le pastiglie di ricambio.. carica Paolo e se ne scendono al negozio qualche paese piu' in basso.
Noi risaliamo, stavolta su asfalto vista la pendenza, a Malga Laner.
Occasione per Diego di provare la transition carroarmato di Gianpiero.
La sosta si prolunga, intanto assaggiamo il primo strudel della giornata.
Arriva Paolo, accompagnato dal tipo, finalmente bici funzionante. Si riprende il giro.
Prendiamo dalla Malga il sentiero 18, poi il 22a,quidi il 21. Si sale su ottimi sentieri tra pini altissimi. Il divertimento è al massimo! In una delle poche rampe impegnative terzo inconveniente tecnico: Dennis spezza la catena..
Altra mezz'ora di sosta e altra falsamaglia per la riparazione. Abbiamo perso piu' tempo per soste che per pedalare... decidiamo, a meno di 100 metri da Carezza di saltare la pausa pranzo e proseguire.. peccato, ci tenevo almeno a vedere l'omonimo Lago.
Risaliamo invece faticosamente sotto un sole a picco per la statale fino al P.so Costalunga e all'altezza dell'Hotel Savoy cominciano i primi cedimenti dei meno allenati..
Dopo un falso allarme e conseguente panico tra il gruppo per errata interpretazione della traccia , capiamo che il sentiero 519 che imbocchiamo e' tutto in discesa fino a Moena.
Lo imbocchiamo e qua altra entusiasmante discesa tra boschi, prati e malghe.
Arrivati ad un bivio, grazie ai consigli di FabioO, decidiamo di scendere anzichè per malga Roncac per la variante 519a, dapprima in leggera salita, poi il piu' bel tratto di discesa in single track della giornata! Bravo FabioO!
Giunti a Moena, quarto problema tecnico! Dennis si accorge di aver consumato del tutto le pastiglie dei freni !
Inutile la mezz'ora di tentativi nel cercare un meccanico o un negozio a Moena, di pastiglie non se ne trovano!
Fabio e Gianpiero inoltre sono alla frutta, anzi, al dolce: decidono di fermarsi in pasticceria a slapparsi strudel e frittelle al gelato. Il resto della comitiva, anche con freni al limite decide di proseguire. Saliamo verso gli impianti loc. Le Cune. Volendo evitare la statale trafficatissima e senza una traccia precisa, finiamo a fare alcuni tratti di sentiero dell'ex Rampichissima in mezzo ai prati con pendenze impossibili e sotto una calura opprimente..alla fine raggiungiamo la sospirata stradina in asfalto che ci porta proprio sul retro dell'impianto.
Saliamo immediatamente ai 2227m del P.so  Lusia dentro ad una cabina-sauna.
Sopra ci respira, finalmente. Sosta al Rifugio per una fetta di buonissima crostata ai frutti di bosco e strudel con crema alla vaniglia, poi giu'. Il panorama pure qui e' eccezzionale: pendii erbosi popolati da scampanellanti mucche a fare da piedestallo ad alte cime dolomitiche, boschi e rigagnoli d'acqua qua e là.. sembra di essere nei cartoni di Heidi !
La discesa su s.660 e' dapprima su strada bianca, poi sentiero erboso, quindi piu' impegnativa su acciotolato, su tronchi di legno su corsi d'acqua ed infine su single track nel sottobosco... mai trovata discesa cosi' varia !
Rapidamente arriviamo a Bellamonte, attraversiamo l'affolata statale e continuiamo a scendere, anche se con continui errori di traccia in direzione Predazzo.
Purtroppo la tracia e' approssimativa, le carte non aggiornate e le indicazioni cartellonistiche non sono il massimo.. a numerosi bivi sbagliamo direzione e la traccia ci risulta impossibile da seguire per un pezzo di montagna franato che ha cancellato definitivamente il sentiero.
Seguiamo quindi una stradina bianca che a mano a mano si scende costeggia il fiume Avisio e si popola di turisti che fanno il bagno nelle gelide acqua o scalano la parete di roccia rossastra del canalone che stiamo attraversando. Bellissimo seppur inquietante la vista d'occhio!
Ci ricongiungiamo con una ciclabile sterrata e a tutta velocità arriviamo al parcheggio delle auto dove Gianpiero e Fabio, dopo un tour gastronomico e balneare ci hanno preceduto via ciclabile scendendo direttamente da Moena.
Un grazie veramente a tutti per la splendida giornata, pero' la prossima volta mi raccomando più controlli allo stato delle bici.. e' un peccato dover far tutto di fretta in posti come questi!!

Partecipi al megatour: Dennis,Diego, FabioO, FabioS, Gianpiero, Paolo
Un ringraziamento particolare a IdddoCop di Cube Italy Bike Forum per la traccia e le indicazioni molto utili che mi ha dato!






Dati riepilogativi:  (da completare)
Km:           tot. -- km
Vel. media/max: -- Km/h - -- Km/h
Tempo: 7h circa   
Dislivello : --- mt (----) 
Ascesa totale: --- mt
Max altitudine: --- mt
Meteo: splendido sole
Difficoltà: medio
Note: da rifare senza dubbi !


Traccia Gps e Mappa:

Posto la traccia che dovevamo seguire, in attesa di unire piu' spezzoni e pubblicare  quella fatta realmente, piu' lunga e tribolata..




Foto:
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Video:


Verena 2: la vendetta

19 Agosto 2011
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Seconda uscita in compagnia della new entry, Diego.
Nel tentativo di sfuggire alla calura estiva abbiamo deciso in due di salire il Verena seguendo una nuova traccia del Forum che lo circumnaviga anziche salire direttamente.
Partenza come il solito dal parcheggio del laghetto Spillek di Roana. Salita nel fresco del bosco.
Dalla curva del Martin l'itinerario prevede 10 km di falsopiano, pero' noi continuiamo per 3/4 d'ora a salire... ci viene qualche dubbio.. rapida occhiata al gps cartografico e ci accorgiamo di salire in direzione sbagliata verso la "BUSA DEL KULE" .. già il nome la dice lunga dove si va a finire..
Ritorniamo sui nostri passi maledendo l'elettronica e riprendiamo con ritardo la traccia giusta.
Si circumnaviga l'intero monte Verena, si attraversano alcune malghe passando per sentieri nescosti dall'erba e dalla cacche di mucca e con diversi strappetti su sentieri con fondo anche simile all'infido primo tratto del Vezzena si giunge all'unica salita assolata che porta alla cima Verena.
Il panorama da qua sopra una volta saliti al Forte e' come sempre indimenticabile!
Sosta al rifugio e poi discesona finale verso Roana. Visto il ritardo accumulato all'andata decidiamo di tagliare la salita al monte Erio e di rientrare direttamente.
Bel giro e ulteriore dimostrazione che tenere testa a Diego è cosa quasi impossibile... complimenti per lo stato di forma!





Dati riepilogativi:
Km:           tot. 48 km
Vel. media/max: 12,5 Km/h - --
Tempo: 4h circa   
Dislivello : 741 mt (1171-2071,5) 
Max altitudine: 2071,5 mt
Meteo: splendido sole
Difficoltà: media con brevi tratti con fondo difficile
Note: da rifare con la salita all'Erio



Traccia Gps e Mappa:
L'originale era questa del forum
Quella percorsa presenta vari buchi causa ricezione scarsa..
Diego passami  la tua



Foto:
 
 
 
 
 
 
 


100KM dei forti + Vezzena

12 Agosto 2011
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Prima uscitona con fiocchi e contro-fiocchi del periodo di ferie estive!
Oramai rassegnato a passarmi le ferie in uscite in solitaria per i vari impegni dei componenti del gruppo in attesa della megauscita dolomitica del Latemar, mi giunge un invito da Diego, un amico del corso mtb di Godego desideroso di fare la "classica" della 100 km dei Forti a Lavarone.
Troppo invitante per dire di no, nonostante mi sia sparato il giorno precedente l'ennesimo "salto della Cavara"+ 155 con Paolo...
Riesco però a farli desistere dal percorso della 100km di 57 km e fargli fare una deviazione al pizzo Vezzena, vista in un sito molto interessante sul Trentino.
Non so se un bene o un male.. poi vi dico il perchè !
Partenza dopo un caffettino dal parcheggio dinnanzi alla chiesa in loc. Chiesa (scusate il gioco di parole), sopra al lago di Lavarone.
Oltre al sotto scritto e Diego, anche un suo amico di pedalete, Ermes, che con la sua statura imponente in sella ad una 29'' misura XXL mi fa sentire come bambino con il triciclo.
Si segue il tragitto della Nosellari Bike, molto ben segnalata, anche se ogni tanto una controllatina al gps non guasta. Passato il Forte Belvedere la strada foestale comincia a presentare lunghi tratti ripidi, fortunatamente intervallati da pezzi in falsopiano e brevi discese tra le radici fortunatamente asciutte nel fitto del bosco che consentono di prendere fiato e di divertirsi.
Con i saliscendi la fatica accumulata sul Grappa cominci a farsi sentire, ma si avanza.
Si prende per la Kaiserjeger Marathon, si raggiunge il “Passo Cost”, sia attraversa la statale e si sale ancora su sentieri fino all' enorme piazzale di Malga Laghetto. Breve sosta poi si prosegue,  passando davanti ad un incredibile esempio di ECOMOSTRO l' "Hotel Club".. giuro mi e' venuto il mal di stomaco a vedere simile abnorme schifezza residenziale in cemento armato tra uno spettacolo della natura.. pensavo sinceramente in Trentino usassero molto piu' buon senso e gusto estetico !!!
Prendiamo la variante in direzione della Malga Millegrobbe risalendo su asfalto tra gli impianti di risalita. Giunti alla Malga prendiamo per il Forte “Campo Luserna”. Breve visita, poi si prende per Malga Croiere.
La strada (Kaiserjeger Marathon) e' ora larga sterrata, ma in salita e su fondo in ghiaione,  tutta sotto al sole e intervallata da numerose sbarre antimucca; solo il panorama tenta di alleviare la fatica che mi sta prendendo le gambe...
Breve sosta alimentare. Solo io sono cotto, Diego ed Ermes invece sono ancora freschi e pimpanti..
Facciamo conoscenza con un biker padovano all'ennesima alzata di sbarra, ancora piu' carico degli altri, ci accompagna sino all'imponente Forte Verle (peccato vederlo chiuso ed in rovina), qual lo lasciamo sfrecciare via e poi giu' sino al passo Vezzena.
Ora comincia il bello della seconda variante... Si parte con un salitone asfaltato che prende rapidamente quota.. tira, ma salgo abbastanza bene..
Deviazione per sentiero SAT 205, chiamato SENTIERO DELLA PACE ( io ci aggiungerei anche DEI SENSI). Una mulattiera, stile il 105 del Grappa, ma molto molto peggiore per il fondo di rocce spigolose, alte e smosse che fatti 200 metri mi ha tagliato le gambe e costretto  farmi 3/4 della salita a piedi. Ermes ci prova, scende, risale.. solo Diego deve essersi drogato pesante stamattina e lo fa tutto in sella ! Io ogni tanto, mosso da vergogna da chi scende e mi vede appiedato ci provo, ma piu' di 100 metri non riesco a mandare giu' sui pedali.. il fondo poi cambia ma diventa ancora più insidioso perchè in ghiaione molto smosso da far perdere aderenza al mio posteriore oramai slick...lascio perdere.. Ecco perche' mi sono rimangiato l'idea delle varianti sul Vezzena!
L'orgoglio non e' ancora morto;risalgo in sella gli ultimi 100 metri tra ali di turisti merenderos allibiti su come abbiamo fatto ad arrivare lassu'. Arrivo, mi butto per terra sfinito.
Il panorama e' a dir poco meraviglioso: cielo azzurro, panorama a 360 gradi su Verena, Dolomiti di Brenta, Lagorai,  Valsugana con i due laghi di Levico e Caldonazzo sul fondo, verdi prati della piana di Vezzena...è un peccato dover scendere !
Recuperate le forze e fatte due foto si scende per la stessa strada.. e qua goduria completa !!!
Scendo come un missile rifacendomi nei confronti di quel terreno tanto insidioso quanto odiato in salita e dei due colleghi più prudenti che lascio alle spalle.
L'adrenalina è a 1000, volo, i trekkisti  prendono paura e si scansano lasciandomi strada, ringrazio!
Ritornati al passo, si scende in direzione Monterovere, Croz del Coel. Qua si comincia  risalire, metto il primino e salgo a lumaca.. finisco pure i 2 litri d'acqua, fortuna risolvo con una bottiglietta offerta da vacanzieri in una baita sperduta tra i boschi. ancora diescese e tratti spaccagambe in salita ma oramai siamo quasi arrivati e stringo i denti.
Arriviamo alla base.. mi viene l'idea di scendere la Lago.. peccato seguiamo un sentiero stile Canyon con passaggi angusti e tratti su ponti di legno che ci impegnano non poco.. Siamo al Lago, pausa pranzo con striminziti panini e toast a peso d'oro. Completiamo il giro del Lago e risaliamo al parcheggio su asfalto.
Che dire? Giornata stupenda, giro bellissimo, offuscata solo dal mio scarso rendimento sul Vezzena.
Ma a rifarlo col cavolo mi faccio prima il Grappa!
Un grazie ai simpaticissimi Diego ed Ermes, spero sia la prima di tante uscite memorabili!






Dati riepilogativi:
Km:           tot. 56 km
Vel. media/max: 9,7 Km/h - 58,9 Km/h
Tempo: 5h circa   
Dislivello : 741 mt (1191-1932) 
Ascesa totale: 1252 mt
Max altitudine: 1932 mt
Meteo: splendido sole
Difficoltà: medio, difficile la salita al Vezzena
Note: da rifare senza dubbi !



Traccia Gps e Mappa:
  e' incompleta causa batteria scarica agli ultimi km..
l'originale senza discesa al lago su: sport.infotrentino.com




Foto: