Plan de Corones - Kronplatz (BZ)

27 Agosto 2016 - sab


Campana della Concordia

[continua da primo giorno]
Secondo giorno. Dopo l'amara giornata trascorsa sullo Speikboden, io e Franco decidiamo di studiarci per bene il giro in programma per oggi,il "Gran Fanes"  in modo che non ci riservi altre brutte sorprese... da subito notiamo che gran parte del giro sono su strade bianche, ciclabili, e presenta pure vari tratti in asfalto sul finale... eh, no! Stavolta vogliamo qualcosa di adrenalinico e divertente, che non ci rimpianga di aver fatto tanta strada per niente! 
Complice l'angolo dei depliant dell' Hotel dove soggiorniamo, abbiamo il guizzo: il bike park sul Plan de Corones !!! Cominciamo a scaricare video da Youtube a manetta... rimaniamo un pò titubanti sul fatto che vediamo tutti con protezioni integrali e dalle piste "FURCIA" e "HERRNSTEIG" classificate rispettivamente come MEDIO-DIFFICILE e HARD, ma vogliamo comunque provarci e, al limite, fare piu' volte la "GASSL", già provata da Franco e Luca con e-bike e a loro dire fattibile. 
Saliamo dunque fino al passo Furcia, dove con nostro stupore vediamo arrivare la coppia che gestisce l'impianto con la loro e-bike dalla discesa del Furcia, dopo esserci saliti di buon mattino... Questo sì si chiama andare felici a lavoro! Beati loro! 
Chiediamo info sulla difficolta' delle piste: effettivamente la Herrmsteig è cattiva, serve almeno il casco integrale, ma ci viene detto che se siamo bravi, si possono fare anche con le trail/enduro, evitando le pedane e le due varianti hard presenti. Bravi noi? Come no! Facciamo dunque il pass giornaliero (30 euro) e saliamo sulla sommità, già molto trafficata da trekkers e gente con parapendio e vele.
Qualche foto davanti al Messner Mountain Museum e alla campana della Concordia e poi subito davanti al cancelletto della GASSL. 
Qualche sistemata alle ginocchiere e gomitiere e via! Prima parte tutta tornantini su terra battuta veramente lisci (tranne qualche cacca fresca di vacca nel mezzo) da scendere a palla, poi giu' passando sotto ai piloni dell' impianto e ci si tuffa nel bosco, che figata pazzesca! Niente radici, niente sassoni, solo fondo asciutto e battuto! Qualche ponte-passerella, niente salti se non naturali, qualche punto da stare attenti ma per il resto puro godimento!!! Atterriamo a Casola, alla base dell'impianto Olang1 + Olang2. Risaliamo immediatamente. Ora tocca alla bestia, pardon, pista nera, l'HERRMSTEIG !
Foto al cancelletto, segno della croce guardando il cartello dove si ricorda che per fare tale pista serve il casco integrale... e via, ma con cautela! Scendiamo a velocità moderata. Il fondo e' inizialmente molto sconnesso, pietroso e scavato dall'acqua, serve attenzione. lasciamo passare i bolidi che ci giungono da dietro con le loro bicione adeguate e le protezioni al top, poi riprendiamo la pista. Piu' giu' il fondo migliora, diventa battuto ma con numerose radici, fortunatamente belle asciutte. Iniziano poi le picchiate in verticale, seguite da rilanci e dossi in terra, poi la prima deviazione tra rossa e nera, prendiamo la rossa. Ci sono pure diverse pedane per chi ama fare i salti, tutte comunque aggirabili. Evitiamo pure le due varianti hard. Ultimo tratto su erba a velocità' folle, con curvone davanti all'impianto di Riscone.. per poco tiro un dritto. Siamo arrivati, sani, salvi e gasatissimi, ce l'abbiamo fatta! 
Ora ci manca l'ultima, la FURCIA. 
Risaliamo con il lungo tratto dell' impianto Kronplatz 2000. Altra foto davanti al cancelletto e via! Questa è a dir poco da luna park: infinite (124?) curve e toboga, tuffi e risalite su paraboliche, cunette e salti... solo un tratto di sottobosco pieno di radici molto infide ma per il resto solo puro divertimento! La sfida è arrivare in fondo senza dare alcun colpo di pedale in uscita dalle curve.
Finito? macchè! Abbiamo tutta la giornata a disposizione e ne approfittiamo: a fine giornata conto 8 discese: 3 sulla Gassl, 3 sulla Furcia e 2 sulla Herrmsteig, di cui la seconda fatta con la variante hard (non farla se umida!!!), micidiale con alcuni passaggi veramente fuori dalla nostra portata (senza le protezioni). 
Arriviamo alla base del Furcia che l'impianto sta chiudendo... per oggi basta, 7500 metri di dislivello negativi , 60 km di adrenalina: siamo sfiniti, anche con D+ pedalato praticamente = 0 ! 
Sicuramente da rifare quando si è in zona, magari con qualche protezione in più! 
Torniamo cosi' a casa contenti, la giornata sul bike park e' stata azzeccata, ci siamo ripagati la giornata negativa del giorno prima, nessuno si è fatto male e non abbiamo rotto nulla (pastiglie dei freni mezze esaurite a parte) ! 


DIVERTIMENTO :  9/10
DIFFICOLTA'      : 7-9
PANORAMA       :  9
NOTE:  Herrmsteig da prendere con le dovute precauzioni e protezioni!

Dati riepilogativi 
Km:          tot. 60 km 
Dislivello :
7539 D- 
Max alt.:
Min alt.

2.279 mt
949mt
Durata:tot7 h 30 min

in mov.3 h 46 min
Vel.media

max49 Km/h
Tempi:salita3:10 h

Orari
discesa
Partenza
Arrivo
4:20 h
9.05
16.40
Meteo:
sole,caldo, nubi al mattino 






  
Traccia :
     
FOTO :
L'ALBUM COMPLETO lo trovate cliccando qui:  GOOGLE PHOTO

 nubi a metà salita
 una volta arrivati sopra
 Messner Museum
 io
rifugio 
panoramica 
impianto Ruis 
vampana della Concordia 
 in visita all'interno
chiesetta 
 cancelletto della GASSL
 Franco sulle passerelle
 Risalendo dall' Olang
io sul cancelletto dell HERRMSTEIG 
 e Franco
 pausa pranzo
cancelleto del FURCIA 
inizio pista 
1a variante HARD , FRANZ
 2a variante HARD, HANS
segnaletica 
 paraboliche
 Franco a tutta birra
altra visuale dalla cima 
Messner Museum 
segnaletica GASSL 
tutta liscia 
qualche passerella in piano 
 vista sulla valle Aurina
Franco allo sbrago ...
...e in azione 
 ultima risalita
e arrivo al campo base

Speikboden - Monte Spico (BZ)

26 Agosto 2016 - ven


Salitina ina ina

[primo giorno] 
Dopo le vacanze con la famiglia in Valle Aurina, mi ero sempre ripromesso di ritornarci con la bici al seguito. L'occasione si presenta con una due gg in zona con Franco, che mi propone questo giro "Speikboden freeride" , abbinato ad un altro giro degli stessi autori, i Sibillini MTB, il "Grand Fanes"
Partiti all'alba, dopo quasi tre ore di auto arriviamo al parcheggio dell'impianto, poco subito dopo l'abitato di campo Tures. Indossiamo tutte le protezioni da subito, tanto risalendo con i due tronconi dell'impianto, ci resta quasi nulla da pedalare... Andiamo a fare i biglietti, c'e una fila mostruosa di trekkers e tedeschi con il parapendio. Arrivato il nostro turno, abbiamo un'amara sorpresa: solo sul primo troncone sono ammesse le bici, non nel secondo! Decidiamo dopo lo sconcerto iniziale di salire comunque con il primo e di fare pedalando i 400 metri del secondo, rinunciando a fare la seconda delle due risalite, visti i tempi persi. 
Arrivati a monte del primo impianto chiediamo quasi in ginocchio di salire anche sul secondo, ma siamo respinti dall'intransigenza teutonica dell'addetto. Dando una rapida (troppo) occhiata alla carta dei sentieri, vediamo che la cima del monte è raggiungibile attraverso il sentiero 27. 
Togliamo le protezioni, prendiamo le bici e cominciamo a seguire le indicazioni della segnaletica. Dopo 500 metri di salita bestiale con caldo afoso, facciamo la seconda amara scoperta della giornata: la carrabile muore a meta' della salita! Non è questo il sentiero 27, ma una sua variante 27a! Davanti a noi restano 150 metri di salita verticale su pista nera, nessun sentiero. Che fare? Tornare indietro e risalire sul 27 corretto non se ne parla, saliamo bici a mano. Piu' facile a dirsi che a farsi: dopo una 30ina di metri ove zigzagando si riesce anche a salire spingendo la bici, la pendenza aumenta spaventosamente... siamo al limite del verticale. Avanziamo una 20ina di cm alla volta, issandoci la bici di peso, stando attenti a dove mettere i piedi per non capottare all'indietro. Procediamo distanziati qualche decina di metri  uno dall'altro: con l'avanzare continuano a rotolare giù sassi e prenderseli  addosso non è bella cosa! Franco ha la meglio, trovando suolo compatto per salire, io invece finisco su un'area di terra che non offre resistenza e invece di salire, scivolo in basso continuamente... Giuro che mai mi sono trovato in una situazione peggiore: impossibile salire, impossibile pensare di scendere... ero bloccato! 
Mi fermo a riposare (e imprecare) finché non scorgo dell'erba sul fianco destro della salita... arranco alla meno peggio fino a quel lato e finalmente riesco a fare presa sul terreno.. riprendo pian piano a salire!  
Da sotto altri trekkers, evidentemente traditi dallo stesso cartello della sentieristica, stanno a guardarci, e senza ombra di dubbio si staranno chiedendo chi siano quei due pazzi con la bici! Pazzi ma ce l'abbiamo fatta, siamo sulla cima dello Speikboden, finalmente. Riprendiamo forze con il pranzo al sacco ed un meritato riposo, poi decidiamo di scendere per la seconda delle due discese inizialmente programmate per oggi, Sonnklar Nock, sui lastricati del sentiero 27A e 27B, fino alla Michelreiser Alm. 
Qua, visto la traccia continuava a scendere per insulsa strada bianca decidiamo di prendere un sentiero, il 29, ma risulta piuttosto sconnesso inizialmente e impedalabile successivamente per gradini di roccia e grossi sassi... incrociano nuovamente la traccia su strada bianca, pero' decidiamo ancora una volta di proseguire sul 29 che ora diventa più pedalabile. 
Non facciamo in tempo a gustarcelo che questo ridiventa ostico per la larghezza dello stesso, riducendosi ad una fettuccia di centimetri sopra ad un letto di radici a ridosso di un pendio molto esposto...aggrappandoci anche a cordini metallici messi per i pedoni, riusciamo comunque a proseguire, e sbucare tra le abitazioni di Lappago. 
Rientriamo per la ciclabile lungo il torrente, facciamo bagagli e ci dirigiamo all'hotel a S.Vigilio, un pò amareggiati per le varie disavventure di questa giornata decisamente NO... 
Per consolarci ci dedichiamo alla gastronomia, con cena tipica locale presso l' "Ostaria Garsun" e passeggiata nel carino e affollato centro di S.Vigilio, tra scultori con la motosega, bande musicali e sfilate di moda invernale.
[segue: secondo giorno]


DIVERTIMENTO :  6
DIFFICOLTA'      : 9+
PANORAMA       :  7
NOTE:  giro da NON ripetere, impianti off-limits per le bici, discese non meritevoli se non per il panorama.

Dati riepilogativi 
Km:          tot.48,83 km 
Dislivello :
2.189
Max alt.:
Min alt.

2.380 mt
936 mt
Durata:tot5 h

in mov.2 h 50 min
Vel.media7,2 Km/h

max33,2 Km/h
Tempi:salita2:00 h

Orari
discesa
Partenza
Arrivo
2:54 h
10.30
15.30
Meteo:
sole,caldo anche in quota






  
Traccia :
     
FOTO :
L'ALBUM COMPLETO lo trovate cliccando qui:  GOOGLE FOTO

 i due impianti che avremmo dovuto prendere...
 panorama bucolico una volta scesi dal 1° impianto
 sentiero sbagliato!
 marmotte
 vista favolosa
 fine sentiero!
 salita impossibile... o quasi
 Franco visto dal basso..
 manca poco..
 ce l'abbiamo fatta, o quasi..
 la pista nera e' dietro a Franco, non si vede, tanto e' verticale!
 ultimo facile strappo
 panoramica a 360°
 altra panoramica
 artigianato locale
 il secondo famigerato impianto
 stella alpina
 il rfugio piu' bello (e caro) d'Italia del 2014
 panoramica dal rifugio
 sentiero a scendere
 ottimo fondo a lastroni
 dove dobbiamo scendere?
 croce
 inizio discesa
 che figata!
 e che panorami!
 splendidi single track nella parte alta
laghetto 
 Michelreiser Alm
 due maiali, un cane e due cinghiali, indovinate chi sono?
 ultimo tratto pedalabile
 sosta foratura (mia)
 comincia il poco pedalabile
 radici, sassi e fondo scivoloso..
 ..e pendenze notevoli...
 ponticelli...
 finalmente si sbuca a valle
 Ostaria Garsun
minestra d'orzo
 ravioloni
 e stico + goulash
 artigiano con motosega
e scarponi in Vibram su misura, o quasi