Speikboden - Monte Spico (BZ)

26 Agosto 2016 - ven


Salitina ina ina

[primo giorno] 
Dopo le vacanze con la famiglia in Valle Aurina, mi ero sempre ripromesso di ritornarci con la bici al seguito. L'occasione si presenta con una due gg in zona con Franco, che mi propone questo giro "Speikboden freeride" , abbinato ad un altro giro degli stessi autori, i Sibillini MTB, il "Grand Fanes"
Partiti all'alba, dopo quasi tre ore di auto arriviamo al parcheggio dell'impianto, poco subito dopo l'abitato di campo Tures. Indossiamo tutte le protezioni da subito, tanto risalendo con i due tronconi dell'impianto, ci resta quasi nulla da pedalare... Andiamo a fare i biglietti, c'e una fila mostruosa di trekkers e tedeschi con il parapendio. Arrivato il nostro turno, abbiamo un'amara sorpresa: solo sul primo troncone sono ammesse le bici, non nel secondo! Decidiamo dopo lo sconcerto iniziale di salire comunque con il primo e di fare pedalando i 400 metri del secondo, rinunciando a fare la seconda delle due risalite, visti i tempi persi. 
Arrivati a monte del primo impianto chiediamo quasi in ginocchio di salire anche sul secondo, ma siamo respinti dall'intransigenza teutonica dell'addetto. Dando una rapida (troppo) occhiata alla carta dei sentieri, vediamo che la cima del monte è raggiungibile attraverso il sentiero 27. 
Togliamo le protezioni, prendiamo le bici e cominciamo a seguire le indicazioni della segnaletica. Dopo 500 metri di salita bestiale con caldo afoso, facciamo la seconda amara scoperta della giornata: la carrabile muore a meta' della salita! Non è questo il sentiero 27, ma una sua variante 27a! Davanti a noi restano 150 metri di salita verticale su pista nera, nessun sentiero. Che fare? Tornare indietro e risalire sul 27 corretto non se ne parla, saliamo bici a mano. Piu' facile a dirsi che a farsi: dopo una 30ina di metri ove zigzagando si riesce anche a salire spingendo la bici, la pendenza aumenta spaventosamente... siamo al limite del verticale. Avanziamo una 20ina di cm alla volta, issandoci la bici di peso, stando attenti a dove mettere i piedi per non capottare all'indietro. Procediamo distanziati qualche decina di metri  uno dall'altro: con l'avanzare continuano a rotolare giù sassi e prenderseli  addosso non è bella cosa! Franco ha la meglio, trovando suolo compatto per salire, io invece finisco su un'area di terra che non offre resistenza e invece di salire, scivolo in basso continuamente... Giuro che mai mi sono trovato in una situazione peggiore: impossibile salire, impossibile pensare di scendere... ero bloccato! 
Mi fermo a riposare (e imprecare) finché non scorgo dell'erba sul fianco destro della salita... arranco alla meno peggio fino a quel lato e finalmente riesco a fare presa sul terreno.. riprendo pian piano a salire!  
Da sotto altri trekkers, evidentemente traditi dallo stesso cartello della sentieristica, stanno a guardarci, e senza ombra di dubbio si staranno chiedendo chi siano quei due pazzi con la bici! Pazzi ma ce l'abbiamo fatta, siamo sulla cima dello Speikboden, finalmente. Riprendiamo forze con il pranzo al sacco ed un meritato riposo, poi decidiamo di scendere per la seconda delle due discese inizialmente programmate per oggi, Sonnklar Nock, sui lastricati del sentiero 27A e 27B, fino alla Michelreiser Alm. 
Qua, visto la traccia continuava a scendere per insulsa strada bianca decidiamo di prendere un sentiero, il 29, ma risulta piuttosto sconnesso inizialmente e impedalabile successivamente per gradini di roccia e grossi sassi... incrociano nuovamente la traccia su strada bianca, pero' decidiamo ancora una volta di proseguire sul 29 che ora diventa più pedalabile. 
Non facciamo in tempo a gustarcelo che questo ridiventa ostico per la larghezza dello stesso, riducendosi ad una fettuccia di centimetri sopra ad un letto di radici a ridosso di un pendio molto esposto...aggrappandoci anche a cordini metallici messi per i pedoni, riusciamo comunque a proseguire, e sbucare tra le abitazioni di Lappago. 
Rientriamo per la ciclabile lungo il torrente, facciamo bagagli e ci dirigiamo all'hotel a S.Vigilio, un pò amareggiati per le varie disavventure di questa giornata decisamente NO... 
Per consolarci ci dedichiamo alla gastronomia, con cena tipica locale presso l' "Ostaria Garsun" e passeggiata nel carino e affollato centro di S.Vigilio, tra scultori con la motosega, bande musicali e sfilate di moda invernale.
[segue: secondo giorno]


DIVERTIMENTO :  6
DIFFICOLTA'      : 9+
PANORAMA       :  7
NOTE:  giro da NON ripetere, impianti off-limits per le bici, discese non meritevoli se non per il panorama.

Dati riepilogativi 
Km:          tot.48,83 km 
Dislivello :
2.189
Max alt.:
Min alt.

2.380 mt
936 mt
Durata:tot5 h

in mov.2 h 50 min
Vel.media7,2 Km/h

max33,2 Km/h
Tempi:salita2:00 h

Orari
discesa
Partenza
Arrivo
2:54 h
10.30
15.30
Meteo:
sole,caldo anche in quota






  
Traccia :
     
FOTO :
L'ALBUM COMPLETO lo trovate cliccando qui:  GOOGLE FOTO

 i due impianti che avremmo dovuto prendere...
 panorama bucolico una volta scesi dal 1° impianto
 sentiero sbagliato!
 marmotte
 vista favolosa
 fine sentiero!
 salita impossibile... o quasi
 Franco visto dal basso..
 manca poco..
 ce l'abbiamo fatta, o quasi..
 la pista nera e' dietro a Franco, non si vede, tanto e' verticale!
 ultimo facile strappo
 panoramica a 360°
 altra panoramica
 artigianato locale
 il secondo famigerato impianto
 stella alpina
 il rfugio piu' bello (e caro) d'Italia del 2014
 panoramica dal rifugio
 sentiero a scendere
 ottimo fondo a lastroni
 dove dobbiamo scendere?
 croce
 inizio discesa
 che figata!
 e che panorami!
 splendidi single track nella parte alta
laghetto 
 Michelreiser Alm
 due maiali, un cane e due cinghiali, indovinate chi sono?
 ultimo tratto pedalabile
 sosta foratura (mia)
 comincia il poco pedalabile
 radici, sassi e fondo scivoloso..
 ..e pendenze notevoli...
 ponticelli...
 finalmente si sbuca a valle
 Ostaria Garsun
minestra d'orzo
 ravioloni
 e stico + goulash
 artigiano con motosega
e scarponi in Vibram su misura, o quasi

Nessun commento:

Posta un commento