13 Giugno 2015 - sab
Uscita ciclo-alpinistica sul Lagorai.
Sono anni che sento parlare del Lagorai , della bellezza quasi incontaminata di questa zona, ma anche della asprezza del suo territorio ancora poco conosciuto e frequentato dal turismo di massa.
Mi sono sempre ripromesso di metterci piede, pardon, pedale. Durante gli ultimi giorni mi bazzica l'idea di provarci, trovo scarse info sulla zona, chiedo aiuto ai ragazzi del forum marrone e uno di loro, Mauro mi gira molto gentilmente la traccia da lui fatta sul sentiero 322a, avvisandomi però della durezza dello stesso.
Mi accordo con Paolo, conoscitore della zona, tentenniamo più e più volte per il meteo molto incerto previsto e alla fine alle 5.45 di sabato partiamo. Il cielo in pianura è coperto, in Valsugana poi c'e addirittura la nebbia... Parcheggiamo in loc. Ponte Salton su un piazzale deposito di legnami, ci prepariamo e partiamo subito in salita su asfalto, non ripida ma costante.
Il cielo continua a minacciare pioggia ma si aprono qua e là dei buchi tra le sfumature di grigio ove fa capolino l'azzurro limpido. Comincia pure a fare qualche goccia, ci fermiamo per mettere il copri-zaino ma non facciamo nemmeno in tempo a finire che cessa e spunta il sole. Meglio cosi', fare la lunga salita al Manghen sotto al sole cocente non era il massimo. Ultime rampe al 15% ed il cartello ci indica siamo al passo Manghen (2013 mt).
Tira un vento gelido che ghiaccia all'istante, per cui scattiamo due foto veloci ad una marmotta incuriosita che ci guarda da lontano e a noi due in posa sotto al cartello e scendiamo a scaldarci vicino alla stufa del rifugio-baita sottostante. Prendiamo due panini allo speck da spolparci una volta in quota e risaliamo in sella. La traccia prevede di imboccare subito il sentiero 322a ma Mauro mi consiglia di scendere su asfalto e prenderlo da sotto tramite il sentiero 361, facendo sì 100 mt di ulteriore salita ma evitando di portarsi la bici in spalla per un bel pezzo... accettiamo il consiglio e scendiamo di un paio di tortuosi km a piena velocità. Il sentiero parte sulla destra, subito dopo un'ampia curva... c'e effettivamente il cartello ma non si vede ove passi... Procediamo in mezzo all'erba alta per qualche decina di metri, poi effettivamente pare che sotto ci siano tracce di sassi fissi a indicare il sentiero ma è quasi impedalabile: ove non ci si impianta la ruota su rocce nascoste dall'erba, si sprofonda nel fango creato da un rigagnolo che scende proprio sul tracciato... vabbe', pazienza, saliamo bici alla mano, facciamo meno fatica che pedalando.... dopo tanta sofferenza giungiamo finalmente alla traccia del 322a. Ci domandiamo sinceramente se sia valsa la pena salire da sotto o farsi quei 200 metri portando ugualmente la bici ma in falsopiano... mah..
Ora la ciclabilità migliora, ma di poco.. il sentiero di alta montagna è disseminato di rocce fisse e smosse in quantità. Fortunatamente il panorama allevia il morale: si apre dinnanzi a noi il Lago delle Buse, uno specchio d'acqua costellato di rododendri fucsia in fiore, uno spettacolo! Riprendiamo a salire, ora con la compagnia di un paio di allegre famigliole di trekkers che da qui in poi andranno piu' veloci di noi, causa continui saliscendi dalla bici per il fondo sempre più ostico, tant'è che parecchi passaggi li dobbiamo fare bici in spalla, sfiancandoci non poco.
Si procede ora salendo in costa la Montalon su sentiero stretto, con vedute spettacolari sul sottostante Piano delle Fave. E' tutto un saliscendi, ciclabilità quasi nulla... salire poi in sella per fare 20 metri e scendere non ha senso, procediamo a piedi. Aggiriamo anche la Pala del Becco, stessa ciclabilità, giungendo in breve discesa (in sella per fortuna) in prossimita' della forcella Montalon. Dense e plumbee nubi avvolgono la Cima delle Buse, un vento gelido ci smorza gli entusiasmi... che fare? Tentare la sorte e procedere ancora appiedati sul 322A verso la forc. Valsorda o scendere per il 362, forse in sella?
Decidiamo per la discesa. Barretta, giubbino e telescopico abbassato partiamo. La gioia dura poco, sentiero - soclo dell'acqua molto eroso, rocce di mezzo e bordi alti che toccano i pedali... qualcosa si riesce a scendere domando il mezzo, almeno fin poco sotto alla malga di Montalon. Guadati diversi rigagnoli che incrociano e impantanano il sentiero ci addentriamo ora nel bosco. Sentiero viscidissimo su rocce levigate, bagnate e piene di muschio fino praticamente alle fine dello stesso, ciclabilità nulla (quantomeno se bagnato), pericoloso anche a piedi. Qualche miglioramento dal capitello di S.Antonio ma oramai il grosso e' fatto. Arrivati in fondo alla colonia (sbarra da attraversare) ci concediamo il panino allo speck finora conservato per non bloccarci la digestione. Il resto poi è un breve tratto di asfalto ed una velocissima discesa su larghissima sterrata fino a Pontarso, dove ci aspettano gli ultimo 150 metri di dislivello su asfalto che ci portano al Pionte Salton, punto di partenza.
Che dire,. alla fine sono usciti 1800 metri di dislivello, 3/4 del sentiero fatto a piedi. Il posto merita, posti incantevoli, da contemplazione, peccato la ciclabilità sia quasi nulla, almeno per le nostre possibilità.
Ci ritorneremo, ma con 13,5 kg di alluminio in meno da portarsi appresso, cosi' ce lo godremo molto meglio!
PANORAMA: 8
TRACCIA: 5
Dati riepilogativi | ||
Km: | tot. | 32,80 km |
Dislivello : | 1.800 | |
Max alt.: Min alt. | 2.170 mt 926 mt | |
Durata: | tot | 7h |
in mov. | ||
Vel. | media | Km/h |
max | Km/h | |
Tempi: | salita | 0:00 h |
discesa | 0:00 h | |
Meteo: | molto nuvoloso, schiarite, sole | |
Difficoltà: | sentieri impedalabili per il 90% , passaggi bici in spalla | |
Note: | percorso ottimo per trekking, non mtb. |
Traccia :
FOTO :
Partenza !
nubi minacciose
ma si sale
sempre più in alto
strani funghi...
cascatelle
tornanti
marmotta
Finalmente il Manghen!
rifugio Manghen
al caldo
imbocco sent. 361
non si pedala.. fango& erba alta
si sale ancora..
incrosio con il 622a
ancora salita
Lago delle Buse
panorama selvaggio
strani sassi gialli ...
qualcosa si pedala..
ma dura poco...
single track in costa
veduta dall'alto
che panorami..
e che salite!
sempre piu' ardite
noi due
laghetto "glaciale"
forc. di Montalon
qua scendiamo per il 362
nubi minacciose sul 322a
non si pedala manco qui..
M.ga Montalon
asino di guardia
Paolo contento...si pedala finalmente?
mah..
forse no.
4 passi in bicicletta. Come al solito gran bel giro, sarà che son innamorato di quei posti ma la sfacchinata a piedi mi é proprio piaciuta. Forse fuori post ma una passeggiata con la family sull'anello 322a . 322 é da fare.
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