10 MAGGIO 2014 - sab
Uscita spettacolare sul Massiccio del Grappa, versante orientale.
Traccia presa dall' ottimo sito di the.mtb.biker che ringrazio ancora una volta per avermi fatto scoprire una parte ancora per me inesplorata di questo monte che riserva tantissime sorprese!
Partiamo già alti di quota, parcheggiando le auto sopra al Monte Tomba, evitandoci 800 metri di salita veramente ripida che aggiunti ai 1500+ della traccia sarebbero davvero micidiali...
Si parte subito con 6 lunghi km di salita asfaltata con pendenza importante per raggiungere Bocca di Forca, poco prima del famoso "Salto della capra" dove giriamo a destra e compiamo un anello attorno alla Cima della Mandria, attraverso la Malga Archeset, prima di una innumerevole serie di malghe che attraverseremo in giornata.
Rispuntiamo sulla strada asfaltata , l'attraversiamo e imbocchiamo il sentiero 152, a mio avviso il più spettacolare sentiero del Grappa. Il sentiero è in diversi punti molto stretto e tutto in costa molto esposto...
Mi ricordo ancora la prima volta che l'ho percorso, avvolto dalla nebbia e ne avevo fatto diversi tratti a piedi per la paura.. ora che lo conosco vado via spedito sempre in sella. Oltre all'esposizione bisogna fare molta attenzione ai camosci!
Ne stava facendo le spese molto seriamente Dennis che mentre transitava davanti ad un canalone quasi verticale si è visto franare la montagna! Un camoscio enorme scendeva a rotta di collo, probabilmente spaventato, facendo ruzzolare diversi grossi sassi sul sentiero sottostante; Dennis ne schiva uno sulla testa, uno lo colpisce al piede...
poi si butta contro la montagna a ripararsi... sudavo freddo io per lui, temevo il camoscio lo prendesse in pieno e lo buttasse di sotto, invece con un balzo di diversi metri gli passa sopra e sparisce del dirupo sottostante... che paura, ragazzi!
Ripresi dallo spavento e con il piede di Dennis dolorante, riprendiamo la marcia, raggiungendo Luca e Flavio che ci aspettavano al di sotto del ponte tibetano. Continuiamo per tutto il 152, sino alla strada asfaltata che sale per la Val delle Mure che percorriamo sino al laghetto omonimo dove prendiamo a sinistra e continuiamo per diversi km. Giunti alla Casera Domador ci aspetta uno spettacolo inconsueto: una lingua di neve che scendendo dalla cima attraverso un canalone ha travolto tutto quello che incontrava: strada, alberi, pali e cartelli, arrivando a pochi metri dalla malga stessa! Sembra un ghiacciaio che avanza! Ci passiamo sopra diverse volte salendo i tornanti della strada, non senza problemi di scivolate (LucaG si conficca i pedali nei polpacci) e di forature (Flavio).
Transitiamo per la malga Solarol , passiamo tra il Monte Valderoa ed il Col della Pausa.
Come al solito siamo in ritardo sulla tabella di marcia. Arrivati sul punto piu' alto del giro, stanchi di asalire e di attraversare scivolosi ghiacciai, decidiamo di tagliare ed accorciare la traccia, saltando il passaggio per la Stalla della Val Dumela. Invece di far prima , pero' troviamo piu' volte alberi stradicati di traverso che ci costringono a difficoltose risalite e ridiscese per i pendii..
Terminiamo l'anello ripassando per la C.ra Domador e prendiamo a sinistra, ancora in salita e aggirando il monte Medata, passando per malga Camparona e Malga Paradiso.
Chiudiamo anche il primo anello ripassando per Bocca di Forca, dove arriviamo belli stanchi. Dobbiamo riprendere le forze per salire ancora di un centinaio di metri a imboccare dapprima il sentiero 212 su tratto erboso e trincea fino al monte Palon poi si va "a naso" nei pressi di malga Baberghera alla ricerca del sent . 840 che con tratti tecnici e divertenti proseguendo poi decisamente più agevolmente sulla sterrata che da malga Fossa riporta al Monte Tomba.
Un giro a più anelli intersecanti molto spettacolare sia per il paesaggio attraversato che varia dalle vedute sulla pianura agli strapiombi, dai verdi prati delle malghe al bianco abbagliante delle lingue dei "ghiacciai" che le attraversano, paesaggi sterminati e deserti, boschi con castagni secolari....
Anche lo stile di guida e' completo: salite mai impossibili, single track, ripidoni su pendii erbosi, larghe carrabili, tratti in contropendenza.. c'e di tutto!
In assoluto devo dire che per me e' il migliore giro fatto sinora sul Grappa, forse meno flow di quello sul sent. 20 che rifarò spero il 25 maggio 2014, ma molto piu' vario e spettacolare sicuramente!
Grazie ai partecipanti: LucaG, Flavio e soprattutto Dennis, che nonostante sia stato colpito da un attacco nemico al piede, ha resistito e stretto i denti sino alla fine!
Traccia presa dall' ottimo sito di the.mtb.biker che ringrazio ancora una volta per avermi fatto scoprire una parte ancora per me inesplorata di questo monte che riserva tantissime sorprese!
Partiamo già alti di quota, parcheggiando le auto sopra al Monte Tomba, evitandoci 800 metri di salita veramente ripida che aggiunti ai 1500+ della traccia sarebbero davvero micidiali...
Si parte subito con 6 lunghi km di salita asfaltata con pendenza importante per raggiungere Bocca di Forca, poco prima del famoso "Salto della capra" dove giriamo a destra e compiamo un anello attorno alla Cima della Mandria, attraverso la Malga Archeset, prima di una innumerevole serie di malghe che attraverseremo in giornata.
Rispuntiamo sulla strada asfaltata , l'attraversiamo e imbocchiamo il sentiero 152, a mio avviso il più spettacolare sentiero del Grappa. Il sentiero è in diversi punti molto stretto e tutto in costa molto esposto...
Mi ricordo ancora la prima volta che l'ho percorso, avvolto dalla nebbia e ne avevo fatto diversi tratti a piedi per la paura.. ora che lo conosco vado via spedito sempre in sella. Oltre all'esposizione bisogna fare molta attenzione ai camosci!
Ne stava facendo le spese molto seriamente Dennis che mentre transitava davanti ad un canalone quasi verticale si è visto franare la montagna! Un camoscio enorme scendeva a rotta di collo, probabilmente spaventato, facendo ruzzolare diversi grossi sassi sul sentiero sottostante; Dennis ne schiva uno sulla testa, uno lo colpisce al piede...
poi si butta contro la montagna a ripararsi... sudavo freddo io per lui, temevo il camoscio lo prendesse in pieno e lo buttasse di sotto, invece con un balzo di diversi metri gli passa sopra e sparisce del dirupo sottostante... che paura, ragazzi!
Ripresi dallo spavento e con il piede di Dennis dolorante, riprendiamo la marcia, raggiungendo Luca e Flavio che ci aspettavano al di sotto del ponte tibetano. Continuiamo per tutto il 152, sino alla strada asfaltata che sale per la Val delle Mure che percorriamo sino al laghetto omonimo dove prendiamo a sinistra e continuiamo per diversi km. Giunti alla Casera Domador ci aspetta uno spettacolo inconsueto: una lingua di neve che scendendo dalla cima attraverso un canalone ha travolto tutto quello che incontrava: strada, alberi, pali e cartelli, arrivando a pochi metri dalla malga stessa! Sembra un ghiacciaio che avanza! Ci passiamo sopra diverse volte salendo i tornanti della strada, non senza problemi di scivolate (LucaG si conficca i pedali nei polpacci) e di forature (Flavio).
Transitiamo per la malga Solarol , passiamo tra il Monte Valderoa ed il Col della Pausa.
Come al solito siamo in ritardo sulla tabella di marcia. Arrivati sul punto piu' alto del giro, stanchi di asalire e di attraversare scivolosi ghiacciai, decidiamo di tagliare ed accorciare la traccia, saltando il passaggio per la Stalla della Val Dumela. Invece di far prima , pero' troviamo piu' volte alberi stradicati di traverso che ci costringono a difficoltose risalite e ridiscese per i pendii..
Terminiamo l'anello ripassando per la C.ra Domador e prendiamo a sinistra, ancora in salita e aggirando il monte Medata, passando per malga Camparona e Malga Paradiso.
Chiudiamo anche il primo anello ripassando per Bocca di Forca, dove arriviamo belli stanchi. Dobbiamo riprendere le forze per salire ancora di un centinaio di metri a imboccare dapprima il sentiero 212 su tratto erboso e trincea fino al monte Palon poi si va "a naso" nei pressi di malga Baberghera alla ricerca del sent . 840 che con tratti tecnici e divertenti proseguendo poi decisamente più agevolmente sulla sterrata che da malga Fossa riporta al Monte Tomba.
Un giro a più anelli intersecanti molto spettacolare sia per il paesaggio attraversato che varia dalle vedute sulla pianura agli strapiombi, dai verdi prati delle malghe al bianco abbagliante delle lingue dei "ghiacciai" che le attraversano, paesaggi sterminati e deserti, boschi con castagni secolari....
Anche lo stile di guida e' completo: salite mai impossibili, single track, ripidoni su pendii erbosi, larghe carrabili, tratti in contropendenza.. c'e di tutto!
In assoluto devo dire che per me e' il migliore giro fatto sinora sul Grappa, forse meno flow di quello sul sent. 20 che rifarò spero il 25 maggio 2014, ma molto piu' vario e spettacolare sicuramente!
Grazie ai partecipanti: LucaG, Flavio e soprattutto Dennis, che nonostante sia stato colpito da un attacco nemico al piede, ha resistito e stretto i denti sino alla fine!
PANORAMA: 9
TRACCIA: 8
Dati riepilogativi | ||
Km: | tot. | 35,27 km |
Dislivello : | 1.454 metri | |
Max alt.: | 1.532 mt | |
Durata: | tot | 6h, 50 min |
in mov. | 4h, 10 min | |
Vel. | media | 8,4 Km/h |
max | 66,9 Km/h | |
Tempi: | salita | 3:58 h |
discesa | 2:12 h | |
Meteo: | sole | |
Difficoltà: | media | |
Note: | -- |
Traccia :
Foto :
Erano tante, le ho messe su Picasa :
Foto mie:
Foto di Flavio:
https://plus.google.com/photos/115180023281147147540/albums/6012591960636366689
Nessun commento:
Posta un commento