Foto di Gruppo
Remake dell'uscita sul Rasciesa-Seceda dell'anno scorso.
Il più delle volte rifare un percorso, per quanto bello esso sia, fa perdere parte del suo fascino, forse perché viene meno il brivido di cosa ti aspetta in discesa o perché rivedi panorami già visti prima... beh, devo ricredermi e di brutto!!!
Il giro era e rimarrà credo ancora per molto il mio preferito: il più spettacolare,il più bilanciato tra salita fatta in bici e con gli impianti, il più divertente e tecnico al punto giusto in discesa dell'intero arco alpino, non credo troveremo degni rivali tanto presto! Un giro strappalacrime di contentezza, un giro da voler rifare appena terminato!
Il percorso l'ho già descritto a suo tempo, vedi qua.
Stavolta siamo in tre, Gianpiero, Dennis ed io. Partenza sempre di buon'ora (6.15 da Bassano), alle 9.00 siamo a Santa Cristina pronti a pedalare.
Partiamo male... Dennis ci confida di aver bucato il posteriore tre giorni prima e di essersi dovuto far venire a prendere dalla moglie (una di quelle cose che ti riempiono di vergogna fino al midollo!)... non facciamo in tempo a fare 100 metri in direzione Ortisei che si ritrova nuovamente il posteriore a terra... Gianpi non ci sente e fila via, noi, armati di santa pazienza ci fermiamo presso un distributore a cambiare la camera d'aria, aiutandovi alla MacGyver con la pompa del distributore in quando la mia pare proprio da buttare..
Ripartiamo dopo mezz'ora di imprecazioni, raggiungendo Gianpiero in centro ad Ortisei. Dennis ed io decidiamo di salire al Rasciesa con le nostre gambe, mentre Gianpiero opta per la (costosissima , 17.50 euro) funicolare.
Non facciamo in tempo ad iniziare la salita che passiamo davanti ad un negozio di bici, Cube. Dennis non fidandosi della camera appena rimpiazzata (e' talmente stretta e sottile che pare adatta ad una citybike) e del copertone del supermarket fine e consumato che decide di far rimpiazzare entrambi. Con la gentilezza ma ahi-noi anche la calma che contraddistingue la gente del posto(!), perdiamo tre quarti d'ora abbondanti, sono le 9.55 quando ripartiamo.
La prima parte di salita è micidiale, pendenza 15% circa lunga e costante, tutta al sole. Fortunatamente poi prosegue nel fresco del bosco e con nuovi tratti recentemente asfaltati. In un'ora e 20 siamo sopra, contro i 58 minuti della mia volta precedente in solitaria, pero' stavolta abbiamo deviato con altri 150 metri di salita verso la malga Utia de Rasciesa.
Se non ci metto una minima deviazione in ogni percorso, non mi accontento; qualche volta va a finire male, però devo dire stavolta non potevamo fare di meglio: anziché sbucare alla stazione a monte della funicolare e farci poi le scalette a piedi con bici in spalla per raggiungere il sentiero 31, ci siamo trovati di fronte un sentiero eccezionale: in discesa, bello largo anche se molto trafficato di pedoni, con rocce affioranti quel tanto che ci faceva sbizzarrire in traiettorie e tecnicismi per scavalcarle e passare oltre; nulla di impegnativo, solo divertimento!
Raggiungiamo Gianpiero, immaginiamo spazientito che basta, e procediamo sul 35 quasi tutto in quota su panorami da Paradiso.. impossibile farlo in velocità, vien da fermarsi e ammirare lacrime agli occhi quanto ci circonda! Deviamo in discesa sul 5, goduria elevata alla n-esima potenza. L'anno scorso mi ero fermato in più punti per paura di non passarli, ora, ponticello a parte, vado come un dopato: salto, schivo, impenno, derapo mi butto con la ruota che mi sfrega il sedere... faccio passaggi che nemmeno mi sognavo di fare...
Sono in estasi!
Mi risveglia Dennis che sbattendo la sua bici su una pietra mette fuori uso il deragliatore.
Ci mettiamo da parte e ripariamo il danno (solo storto, per fortuna) constatando nel frattempo che diversi altri bikers sullo stesso tratto se lo facevano a piedi ( non un 29ista l'ha fatta in sella AH HA HA HA!!!!, viva le 29'', viva la moda dei ruotoni!)
Riprendiamo la marcia su single track da urlo arrivando fino alla stazione intermedia del Seceda, loc. Furnes (1730). Prezzo del biglietto 14.50 bici inclusa, caro pure questo, ma fare altri 700 metro di dislivello sarebbe troppo. Arrivati al Seceda 10 minuti di contemplazione, ci vogliono.
Riprendiamo su single track, sent 1, lungo la cresta con valloni abissali alla nostra sinistra, poi scendiamo su sentiero lastricato (da cani, era meglio su terra) sempre sent.1. Ora altro single da sbavo, qualche strappo in salita ma poi in discesa si urlava dalla gioia.. arriviamo alla baita Pieralongia.
Non e' un rifugio ma una baitina a conduzione familiare dove si servono solo piatti freddi e dolci. Decidiamo di sostare qua invece che nel piu' commerciale Rif Firenze: non ha prezzo mangiarsi un tagliere Parlongia a base di speck, formaggio, salamino, cetrioli, rafano e pane misto (integrale, con sesamo, croccante, bianco) annaffianti da una bella birra fresca ammirando il più bel panorama che uno possa immaginare, al sole e con l'arietta frizzante che riempe i polmoni... siamo in paradiso!
Dopo una bella oretta conclusa con dolce e caffè rigorosamente fatto a moka, nessuno ha voglia di ripartire ma dobbiamo farlo. Riprendiamo con occhi assonnati, gambe di legno e lo stomaco di marmo... ogni salitina sembra micidiale, arranchiamo pure in discesa, manchiamo di concentrazione e in diversi tratti un po' tecnici scendiamo e avanziamo a piedi... speriamo passi presto sta digestione!
Una volta scollinati a Col Raiser, complice anche una discesa più agevole anche se piuttosto ripida e con pietre insidiose a mo' di scolo delle acque, riprendiamo confidenza con i nostri destrieri e ricominciamo a emettete urla di gioia zigzagando sullo stretto single track tutto su e giù su dossi naturali erbosi con salti come caprioli!
Arriviamo al Rif. Firenze, breve rinfrescata e poi giu' a palla per un altro fenomenale sentiero velocissimo ma purtroppo molto trafficato che ci costringe a dosare velocità ed effettuare diversi ma divertenti fuori pista per evitare la fiumana di escursionisti.
Nel tratto finale dopo Sangon Hutte Il un sentiero è ora quasi sgombro: faccio salti di diversi metri sui dossi divertendomi come un "ceo" ma dobbiamo ahimè fermarci per un altro problema tecnico..sempre Dennis, sempre stessa ruota bucata! Stavolta causa un grosso chiodo arrugginito.
Ripariamo il tutto e scendiamo in un tripudio di bunny hop fino a loc Plan da Tieja, dove raggiungiamo la ciclabile di Santa Cristina che ci accompagnerà fino al parcheggio presso gli impianti sportivi.
Purtroppo sono le 17 e non possiamo rifarlo daccapo!
Il TOP del TOP, una spanna e mezza sopra al tanto blasonato Sellaronda! Divertimento allo stato puro!
PANORAMA: 10
TRACCIA: 9,5 (non metto 10 solo perché spero un giorno di trovare di meglio, o magari un sentiero al posto della ciclabile finale!)
Dati riepilogativi comprensivi della salita con funivia Seceda (700mt) | ||
Km: | tot. | 42 km |
Dislivello : | 1380+700 (Seceda) = 2080 mt (850 usando ambo gli impianti) | |
Max alt.: | 2450 mt | |
Durata: | tot | 5h, 00 min |
in mov. | 4h, 24 min -- | |
Vel. | media | 9,35 Km/h |
max | 52,25 Km/h | |
Tempi: | salita | 5:01 h |
discesa | 2:38 h | |
Meteo: | sole, parzialmente nuvoloso | |
Temper. | caldo giusto | |
Difficoltà: | medio, tratti tecnici ma divertenti | |
Note: | IL TOP PER UN MTBIKERS !! non ha eguali. . |
Foto:
tagliere Pieralongia
Torta di grano saraceno con mirtilli e torta di ricotta
Rif Firenze
dulcis in fundo
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