Panoramica al tramonto dal Verena
Prima uscita per il sottoscritto in notturna!
Massimo e Cristian mi propongono questa uscita per ammirare il tramonto dal Mte Verena, perché dire di no? Perché non sono attrezzato!
Mi viene però in soccorso Massimo che mi presta uno dei sui due potentissimi fanali led e così ci ritroviamo alle ore 18.30 al laghetto Spillek di Roana, dove parcheggiate le auto e preparate le bici e l'attrezzatura, partiamo.
Saliamo con pendenza pressoché costante tutto su strada forestale con ottimo fondo con passo piuttosto spedito, in quanto ci siamo resi conto che difficilmente arriveremo alla cima per le 20.15, orario previsto del tramonto... vabbè ci proviamo.
Anche se dalle foto non sembra, vediamo già' il cielo farsi rossastro quando mancano ancora 8 tornanti all'arrivo, pedaliamo di brutto.
Breve pausa per ammirare il baratro sulla val d'Assa, solcata dalla strada statale del Costo, poi risaliamo subito anche perché cominciamo a sentire i brividi di freddo sulle maglie bagnate..altri 3 tornanti e arriviamo.
Il tramonto e' oramai al termine, il sole ha gia' lasciato il posto alla luna piena ma le creste delle montagne trentine sono tutte inondate da una luce rossastra di sfondo che le fa sembrare in controluce parti di una enorme mura di un castello con torri e merlature, uno spettacolo!
Purtroppo, a dispetto del cartello sulla sbarra di accesso, il rifugio e' chiuso, resta solo un cagnone a fare da guardia. Peccato, qualcosa di caldo ci stava eccome, qui sopra si gela!
Ci cambiamo velocemente le maglie, indossiamo le giacche anti-vento ed i guanti lunghi, e siamo pronti a scendere.
Massimo vorrebbe scendere per la pista da sci, poi conscio del fatto che nessuno sa dove sia il sentiero e sopratutto come come esso sia, decidiamo per arrivare a casa sani e salvi tramite la stessa strada fatta all'andata.
Accendiamo i potenti fari e via, giù per la polverosa sterrata.
All'inizio mi vedo un po' in difficoltà , poi mi regolo per bene il fascio luminoso e do' gas.
A circa meta' discesa sento un rumore sinistro di ferraglia stridere sul posteriore della mia bici... prego perché sia un filo di ferro raccolto da terra e incastrato chissà dove...ci fermiamo, illumino con la pila e scopro quello che temevo: un raggio rotto!
Grazie ad una fascetta fissiamo il raggio penzolante e riprendiamo la discesa.. ora ho sempre paura di prendere qualche botta al posteriore e di storcere completamente la ruota, evito i sassi prendendo traiettorie sgombre e , dietro al polverone lasciato dai due rallysti di Massimo e Cristian, arriviamo al laghetto senza altri problemi.
Panino caldo e birretta finale, bel giro e bella esperienza! Ora che ci ho preso gusto, vedo di attrezzarmi anche per le notturne!
Massimo e Cristian mi propongono questa uscita per ammirare il tramonto dal Mte Verena, perché dire di no? Perché non sono attrezzato!
Mi viene però in soccorso Massimo che mi presta uno dei sui due potentissimi fanali led e così ci ritroviamo alle ore 18.30 al laghetto Spillek di Roana, dove parcheggiate le auto e preparate le bici e l'attrezzatura, partiamo.
Saliamo con pendenza pressoché costante tutto su strada forestale con ottimo fondo con passo piuttosto spedito, in quanto ci siamo resi conto che difficilmente arriveremo alla cima per le 20.15, orario previsto del tramonto... vabbè ci proviamo.
Anche se dalle foto non sembra, vediamo già' il cielo farsi rossastro quando mancano ancora 8 tornanti all'arrivo, pedaliamo di brutto.
Breve pausa per ammirare il baratro sulla val d'Assa, solcata dalla strada statale del Costo, poi risaliamo subito anche perché cominciamo a sentire i brividi di freddo sulle maglie bagnate..altri 3 tornanti e arriviamo.
Il tramonto e' oramai al termine, il sole ha gia' lasciato il posto alla luna piena ma le creste delle montagne trentine sono tutte inondate da una luce rossastra di sfondo che le fa sembrare in controluce parti di una enorme mura di un castello con torri e merlature, uno spettacolo!
Purtroppo, a dispetto del cartello sulla sbarra di accesso, il rifugio e' chiuso, resta solo un cagnone a fare da guardia. Peccato, qualcosa di caldo ci stava eccome, qui sopra si gela!
Ci cambiamo velocemente le maglie, indossiamo le giacche anti-vento ed i guanti lunghi, e siamo pronti a scendere.
Massimo vorrebbe scendere per la pista da sci, poi conscio del fatto che nessuno sa dove sia il sentiero e sopratutto come come esso sia, decidiamo per arrivare a casa sani e salvi tramite la stessa strada fatta all'andata.
Accendiamo i potenti fari e via, giù per la polverosa sterrata.
All'inizio mi vedo un po' in difficoltà , poi mi regolo per bene il fascio luminoso e do' gas.
A circa meta' discesa sento un rumore sinistro di ferraglia stridere sul posteriore della mia bici... prego perché sia un filo di ferro raccolto da terra e incastrato chissà dove...ci fermiamo, illumino con la pila e scopro quello che temevo: un raggio rotto!
Grazie ad una fascetta fissiamo il raggio penzolante e riprendiamo la discesa.. ora ho sempre paura di prendere qualche botta al posteriore e di storcere completamente la ruota, evito i sassi prendendo traiettorie sgombre e , dietro al polverone lasciato dai due rallysti di Massimo e Cristian, arriviamo al laghetto senza altri problemi.
Panino caldo e birretta finale, bel giro e bella esperienza! Ora che ci ho preso gusto, vedo di attrezzarmi anche per le notturne!
PANORAMA: 9
TRACCIA: 7 (tutta strada bianca)
Che mi sono perso!! :-(
RispondiEliminaDiego.