Asiago Xtreme III : Mission (quasi) Impossible

10 FEBBRAIO 2013


Temperatura al Turcio

Quasi un anno fa leggevo affascinato sul marrone (mtb-forum.it) il resoconto di un tipo di Merano, soprannominato Nonnocarb, di un giro su neve e lago ghiacciato, rimanendovi rapito e  meravigliato sì, ma chiedendomi poi, una volta tornato con i piedi per terra, se questo supereroe era proprio sano di mente...
Beh, devo ammettere purtroppo di essermi preso la stessa malattia, seppur in forma più leggera..
Penso si chiami "nevite cronica"
Partenza al levar del sole, destinazione Altopiano di Asiago, localita' Turcio. 

Franco, reduce da una ciaspolata il giorno prima in val di Granezza, mi preavvisa che la mia volonta' di salire al Mte. Corno sarebbe stata una mission impossible: dai 70cm al metro di neve e fatica ad avanzare pure con le ciaspole sulla neve non battuta.
Da subito mi sono fatto assalire dai dubbi, ero quasi deciso nel ripiegare nel solito giro collinare, poi durante la notte ho avuto una illuminazione... mi sono detto: se domenica scorsa era fattibile, se in settimana non ha nevicato, se le temperature sono rimaste costantemente sotto i 4°... perchè mai dovrebbe essere impossibile?
Non so se è merito del caffè al ginseng o cosa,  arrivo carico come un dopato.

Guardo la temperatura prima di aprire la portiera: -16° , battuto il precedente record di uscite polari !!!
Desisto e indosso ginocchiere, scarponi, passamontagna, guanti e zaino tutto dall'interno dell' auto. Scendo, scarico la bici nel piazzale deserto e parto mulinando per scaldarmi.
L'imbocco della Val di Granezza è là, pure bello sgombro, pare anche battuto, che bello! 

Dopo manco 50 metri hanno creato un cumulo-barriera di neve... mah, sara' perchè non passino con le auto... lo scavalco.
Dietro, tutta neve non battuta, ma ben calpestata dai ciaspolatori e camminatori che hanno creato una corsia di neve più ghiacciata e solida.. sorregge il peso della mia Lux, vai!
Il freddo ora non si sente più, si avanza piuttosto facilmente. Dopo un centinaio di metri vedo una deviazione verso Campi Rossignolo.. so che c'e una pista da fondo, decido di scendere per vedere se è transitabile.
Qua la neve è meno calpestata e si fa sentire... devo pedalare pure in discesa, se esco dai 20-30 cm del canale affondo di 40 cm e resto impiantato! Sbuco su una radura, il sole che si alza rende abbagliante una scia che la aggira, è la pista di fondo, già tirata per bene e ancora inviolata.
Mi faccio passare la voglia di metterci le gomme sopra e, unica alternativa, risalgo da dove sono venuto. L'impresa e' ardua, devo ripercorrere i segni delle gomme lasciati in discesa, semplice come idea, difficile realizzarla, però.
Ci metto più che farla a piedi ma risalgo al bivio. Proseguo in direzione Mte Corno più spedito, ora, anche se in salita.
Volevo chiamare Franco per chiedergli dove stava sta gran difficoltà a pedalare ma il telefono non prende..beh, dopo un paio di altri km ho capito il perchè mi ha messo in guardia.
Il "sentiero" di neve calpestata comincia e restingersi sempre più; giunti al bivio di Granezza, i camminatori devono esser ritornati indietro o aver deviato verso la cima Granezza. Solo in pochi, due o tre al massimo hanno proseguito verso la piana ed il Corno!
Decido di non mollare ed avanzo con fatica: la gomma affonda di qualche cm ma complice la bassa temperatura che rende ghiacciato lo strato superficiale rimango "a galla". I due peggiori ostacoli ora sono i buchi fatti da qualche intelligentone che si è avventurato senza ciaspole, creando orme profonde 20-30 cm e la pendenza. Piu' volte mi pianto nei buchi e cercando appoggio mettendo il piede a terra mi ritrovo conficcato fino alle ginocchiere nella neve !
Pian piano avanzo , ma a tratti. Mi fermo ripetutamente a riprendere fiato... mamma mia come sfianca pedalere sulle neve fresca! 

L'ultimo tratto di salita verso la casera del Corno la faccio a piedi, impossibile procedere in bici. Affondo fin sopra al ginocchio, qua vi e' un metro buono di neve!
Poco oltre vedo che hanno tirato una pista per le ciaspole, mi ci fiondo sopra e scollino, finalmente. Sosta ristoratrice, poi scendo su strada di ghiaccio al piazzale, rapido giretto tra il pullulare di fondisti e di gente che scivolava a terra mentre il sottoscritto faceva il figo a velocita sostenuta senza gomme chiodate, poi ritorno su in compagnia di due ciaspolatori vicentini, i quali però decidono di scendere per il versante opposto perchè dove sto scendendo io "è troppo difficile, non e' battuto, te la farai tutta a piedi"
Mi faccio una risatina, inforco la bici e mi butto. Fortuna sono in discesa, avanzo solo per inerzia.. la neve si è ora smollata e lascio andare la bici. Sò che se mi fermo, affondo e devo faticare non poco per ripartire.
Devo però abituarmi a farlo ugualmente.. ho il sole davanti agli occhi e seguire accecato la traiettoria ideale è una impresa.. finisco diverse volte con la ruota anteriore conficcata fino all'archetto della forcella sotto la neve... 

Fortunatamente poi all'interno del bosco la neve è ancora bella ghiacciata e qua con la maggior velocità in discesa riesco a galleggiare per bene e mi diverto come un matto!
Non ha prezzo sfrecciare a fianco dei ciaspolatori che pian piano stanno salendo e mi guardano come lo Yeti dell'altopiano ! Faccio pure alcuni bunny hop in discesa atterrando nella neve profonda e rimanendo impiantato, che spasso!
Vorrei ritornare indietro e rifarlo ma manca il tempo e le forze...  la salita mi ha davvero spompato, mi pare di aver scalato il Grappa!
Fortuna ero da solo, se venivo in compagnia mi avrebbero legato ad un pino e lasciato là a farmi passare la voglia di neve già dopo i primi 200 metri !



Dati riepilogativi:


Km:           tot. 13,3 km
Vel. media/max:
 --- Km/h
Tempo: 3 ore
Dislivello : 350 m.circa
Max altitudine: 1323  mt
Meteo: Sole , -16°
Difficoltà: molto difficile



Note: giro estremo ma bello!


Traccia Gps e Mappa:
 
Foto:
 
 
 
 
 
   
 
 
  
 
 
 
 
 

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