Val Venegia

11 Settembre 2011

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Ancora Dolomiti!
Naufragato all'ultimo istante il proposito di una uscita con FabioO e relative mogli e figli al seguito sulla ciclabile di Moena, abbiamo "ripiegato" su una uscita a due, i due Fabio per una volta soli.
Siamo rimasti in zona Predazzo, ma per non addormentarci in corsa, abbiamo preso un giro del NonnoCarb come base e, cartina e gps alla mano lo abbiamo modificato ( e allungato) al volo.
Il risultato e' stato ottimo: un giro molto bello, con panorami eccezionali, pendenze non eccessive, belle discesone anche scavezzacollo, il tutto con un kmtraggio ragionevole quasi interamente sterrato !
Ma cominciamo con il diario della giornata:
Si parte da Bellamonte, frazione di Predazzo, con 13 gradi che si fanno sentire, specie all'ombra. Qualche km di asfalto in leggera salita permette di riscaldare un po' le gambe e la sosta per un caffettino ci riscalda anche lo stomaco e ci da' carica.
Anzichè di percorrere via asfalto la statale 50 che segue la sponda dell lago artificiale di Paneveggio decidiamo di deviare a sinistra, verso loc. Castellir , dapprima su breve salita in asfalto, poi da loc. Roccolo deviamo a Dx  su strada forestale di recente sistemazione che sale con pendenza continua ma mai eccessiva dapprima tra fitti boschi e poi tra radure a prati con pecore al pascolo.
Scollinati si ridiscende sempre nel bosco fino a ricongiungersi nuovamente alla statale, sbucando poco prima del Centro Visitatori del Parco del Paneveggio.
Qua inizia pure la traccia del NonnoCarb: si prende a Sx su strada bianca e costeggiando il fiumicciattolo Travignolo si seguono le indicazioni per  Piano dei Casoni. Nei pressi di un enorme parcheggio che si sta riempendo di auto si lascia la strada principale e prende a Dx dove inizia una mulattiera a tratti molto smossa che ci porta tra file continue di merenderos verso Malga Venegia.
Proseguiamo sempre per la medesima  mulattiera verso Malga Venegiota ma ovviamente,  noi avventurosi impavidi,  decidiamo di guadare il Travignolo e tra sentierini in single track tra i pini la prendiamo un po' piu' larga e raggiungiamo la malga dai prati di sotto, con un lieve tratto a spinta.
Ora la salita si fa piu' pesante, vuoi per il caldo che comincia  farsi sentire che per il fondo smosso e roccioso, ma continuiamo a macinare strada ammirando le altissime guglie delle montagne che ci sovrastano e rendono idilliaco e quasi irreale il paesaggio.
Ci inerpichiamo per una decina di tornantini, FabioO perde pareccho terreno, io come una camoscio schizzo via e  ingaggio una continua sfida su chi arriva prima dapprima con un biker con gomme straconsumate, praticamente slick, poi con  alcuni trekkisti che credono inutilmente di  sorpassarmi prendendo delle impraticabili direttissime...
Finalmente arriviamo alla Baita Segantini, ma decidiamo di non fermarci: memori di una recente escursione con le rispettive famiglie al Cristo Pensante, decidiamo di deviare a Dx seguendo un recente sentiero non segnalato sulle carte che ci porta verso il Castellaz.
Percorso da evitare alla domenica e durante il periodo estivo in quanto dopo un centinaio di metri si restringe sino a diventare un single track molto molto stretto. Ovviamente diamo la precedenza a tutti i pedoni che incontriamo e prendiamo per mano i nostri bolidi per evitare di farci male in qualche punto. Il sentiero ora scende, bello sgombro e qua ci buttiamo alla grande. Arriviamo ad un bivio su una radura ove l'unica possibilita' è prendere a SX verso la Baita Cervino in quanto la salita al Cristo pensante è una mezza arrampicata da fare tutta con la bici in spalla.
Dopo una breve salitina si segue un bel single track piuttosto ripido tra i pratoni con qualche drop che ci porta velocemente alla Capanna Cervino.
Pausa pranzo con paninozzo sdraiati sull'erba. Propongo di scendere ancora per il single track, FabioO dapprima mi guarda male, è piuttosto scettico, poi io parto, lui mi segue e alla fine è lui a passarmi davanti e a buttarsi come un matto... per fortuna non ha una full !
Prendiamo il sentiero che sale verso nord alla Malga Iuribello. Inizialmente strada bianca in salita, poi si scende su una mulattiera lastricata a sassi piuttosto sconnessa e ripida.. qua dico ciao a un FabioO intimorito dalla paura di pizzicare e mi precipito quasi senza frenare sino alla malga... sembra di essere seduti sopra ad un toro meccanico.. povere sospensioni!
Qua seguiamo due bikers di vaga apparenza teutonica deviando a DX ma una rapida occhiata alla traccia ci dice stiamo scendendo per il cason Dei Termini.. noi vogliamo fare la discesa del Nonnocarb !
Ritorniamo alla malga (pure i tedesconi stanno facendo marcia indietro), ci passiamo in mezzo e scendiamo per un centinaio di metri fino ad una piccola radura con alcuni bivi.. vediamo un single track piuttosto accidentato scendere nel fitto del bosco. C'e un cartello con scritto "Predazzo" ... la traccia del carb passa pero' piu' alta, non dovrebbe essere questa... pure sulle carte non e'segnalata ma decidiamo comunque di provarla, senno' che divertimento c'è?
Non so come sia stato quello in cui il nonnocarb metteva in guardia, ma questo dovrebbe essere il suo fratello gemello: ripido, rocce, salti,  pietre levigate (fortuna oggi è bello asciutto), tornantini stretti.. ma pur con qualche metro a piedi si puo' fare. FabioO fa di tutto per riprendermi  mentre faccio qualche volo ma gli nego questa gioia ed evito i passaggi piu' difficili.. solo perchè guido io e devo riportarlo  a casa...solo per quello!
Sbuchiamo proprio sulla statale 50, cerchiamo un sentiero dall'altra parte e lo troviamo attraversando  un ponte sospeso su un torrente impetuoso che forma diverse forre ma la gioia dura poco in quanto scopriamo che ci stiamo alontanando troppo verso sud,  sul versante opposto al lago... ritorniamo sui nostri passi raggiungendo il Centro Visitatori, poi qualche metro di sentiero lungo il "recinto dei cervi" ed infine rientro per la statale 50 lungo il lago fino a Bellamonte.
Il giro del Latemar ha avuto certamente ambientazione più spettacolare, ma questo giro non ha niente da invidiare come emozioni. Lo consiglio a tutti !
Volendolo allungare ed aggiungere 700 mt di dislivello propongo la partenza da Predazzo costeggiando il torrente Travignolo; non è interamente segnato sulle carte datate ma vi assicuro è molto spettacolare in quanto si snoda tra boschi e canyon suggestivi.
Partecipi al tour la premiata ditta FabioS & FabioO.







Dati riepilogativi:  
Km:           tot. 43 km
Vel. media/max: 10,4 Km/h - 74 (?)  Km/h
Tempo: 4h pedalate   
Dislivello : 806- mt (1444- 2250) 
Ascesa totale: -1040 mt
Max altitudine: 2250 mt
Meteo: splendido sole
Difficoltà: medio
Note: bellissimo!


Traccia Gps e Mappa:



Foto:
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Video:


Panoramica



Altra panoramica

FabioS in azione

 FabioO in azione


 

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