Asiago - Ortigara Inedito

30 Agosto 2015 - dom



Giro inedito in altopiano. 
Convinti dalle previsioni meteo stupefacenti per la domenica, decido con Paolo di salire in Ortigara da Asiago, approfittandone però di provare altri sentieri che il solito classico giro Ortigara - Piazzale Lozze con bici in spalla. Mi metto alle 22 di sera a buttare giù una traccia... ne esce una bella sgambata di 58 km per 2400 metri di dislivello.. forse troppi per essere a casa alle 14... mi metto la kompass nello zaino e poi decideremo cosa fare.
All'indomani partiamo alle 6 da casa, ci fermiamo al casoin del Bertigo per farci i panini freschi e alle 7.15 siamo nei pressi del campo di aviazione di Asiago.
Alle 7.20 siamo gia' in sella, direzione contrà Bosco, lasciando l'asfalto per una mulattiera subito in salita che si inerpica con decisione verso loc, Bassa Gruba, sotto al monte Mosciagh. Da qui si scende su sentiero piuttosto scassabraccia in direzione Croce del Francese.  Si riprende a salire nuovamente su comoda strada bianca verso Malga Galmararetta prima e costeggiando il Monte Zingarella si prosegue sul sentiero 830, lasciandolo poi per proseguire a fianco del Corno di Campo Bianco fino al Bivio Conrad (1937). 
Mi accorgo che la gomma posteriore perde pressione vistosamente.. la gomma è nuova, forse ho messo poco lattice o la valvola perde... mi fermo a rigonfiare. Prendiamo quindi a sinistra e in breve si arriva al Bivio Italia (1087) dove troviamo accampati alla grande una compagnia di ragazzi con cavalli, e cani al seguito. Dal Bivio prendiamo a salire direzione nord sul 835 sulla destra del M.Frate, deviando pero' poi verso destra direz. bivacco Bordignon - Baito Cuvolin e innestandoci sull' 839 che seguiremo con la sua variante alta fino ad arrivare al Cippo Italiano (2106) sul Monte Ortigara.
Contemplato il panorama a 360° senza una sola nuvola o foschia dispettosa, scendiamo al cippo Austriaco (2086) a visitare la trincea sottostante. Ne approfittiamo per divorare i panini speck & asiago e a scattarci qualche foto.
Ripartiamo ripercorrendo qual centinaio di metri verso il cippo italiano. Ci sono dei tratti da fare bici in spalla. Come faccio per scendere di sella, scivolo, poi nel tentativo estremo di salvarmi dalla caduta metto il piede malamente sopra ad un sasso, trakkete! un male bestiale alla caviglia e finisco per terra: piede gonfio e un male boia ad appoggiarlo a terra... azz.. che fare? Chiamare soccorso? No, dopo un paio di minuti per abituarmi al dolore mi rialzo e provo a risalire in sella... Impreco ma ci riesco e, a non credere, non mi fa poi tanto male finchè resto in sella. Paolo vorrebbe scendere per la via piu' breve verso Asiago ma insisto per provare a continuare la traccia. Dovevamo scendere per l'839 direzione Pozza dell'Ortigara- Bivacco Campi Lussi , lo imbocchiamo ma poi nella foga d scendere probabilmente prendiamo per una variante verso Monte Campigoletti. Ci accorgiamo dopo una cinquantina di metri ma di scendere a piedi per poi risalire non ne penso proprio.. e comunque questa variante e' proprio bella: singletrack  su rocce, dapprima, poi su mulattiera ci ricongiungiamo alla strada dell'andata fino al Bivio Italia. Da qui però prendiamo per l'830 verso la Selletta Mecenseffy , poi Campo Gallina e bivio dei Monumenti. Mi prendo anche una sassata sollevata dalla ruota anteriore sullo stinco : mi compare subito un bozzo enorme... oggi non è giornata. Continuiamo.Ora tocca a salire... provo a spingere sui pedali e resisto.. il piede mi fa male solo a piegarlo, se spingo senza forzare non mi fa male, seppure gonfio come una zampogna. Saliamo su un sentiero non numerato verso il Monte Meatta. Il sentiero sale restringendosi in costa al monte con veduta eccezzionale sulla sottostante Valle di Portule. Verso la cima del monte diventa un single track erboso che poi si addentra nel bosco e scende a tornanti su fondo compatto e scorrevole: molto bello, peccato solo per alcuni tronchi messi di traverso che obbligano a fermarsi.
Ultimo tratto su strada bianca dove per poco faccio un altro volo, causa gomma posteriore nuovamente a terra (grazie Paolo per avermela siastemata.. non riuscivo nemmeno a stare in piedi!) e giungiamo al bivio di Basasenocio. La mia idea era di risalire verso la Croce Francese e prendere poi a salire fino al Monte Mosciagh per scendere verso il sentiero di Valle  Zemben che dicono essere molto bello...
Dobbiamo pero' fare i conti con la realtà: siamo gia' in ritardo mostruoso ed io, azzoppato, non me la sento di fare altri 400+ metri verticali in salita.. decidiamo di scendere per  la Val Scaletta fino alla statale del Costo sulla Val d'Assa e da qui scendere per Camporovere verso Asiago.
Bella traccia, peccato non averla potuta finire.. ma ci ritornero' di sicuro !
Grazie a Paolo per avermi accompagnato e aiutato poi a scendere!

Pubblico sia la traccia fatta che quella programmata. Per chi volesse ripercorrerla mette in preventivo 6-7 ore pedalate + soste varie.


DIVERTIMENTO :  7+
DIFFICOLTA'      : 7
PANORAMA       :  9
NOTE:  lungo

Dati riepilogativi 
Km:          tot.51,13 km 
Dislivello :
1.716
Max alt.:
Min alt.

1.930 mt
72 mt
Durata:tot9,30 h

in mov.6 h 18 min
Vel.media5,32 Km/h

max37,5 Km/h
Tempi:salita5:50 h

Orari
discesa
Partenza
Arrivo
3:15 h
7.21
16.57
Meteo:
sole,caldo, 






  
Tracce :
Giro completo, lungo:


Giro fatto, corto:


     
FOTO :
L'ALBUM COMPLETO lo trovate cliccando qui:  PICASA
Le foto di PAOLO le trovate qui: GOOGLE+























Giro di Cima d'Asta

21 e 22 Agosto 2015 - ven+sab


Le 5 croci

Sono due anni che ho adocchiato il giro di Cima d'Asta ma non ho mai trovato l'occasione giusta per farlo...ecco che si presenta l'occasione con Franco disponibile a provarlo: si parte! Il giro si potrebbe anche fare in un solo giorno se ben allenati, con bici leggere e senza tanti bagagli al seguito, partendo di buon mattino e tornando alla sera. Visto che noi vogliamo farlo con tutta comodità di potersi fermare qua e là a fare foto ammirando il panorama, decidiamo di farlo in due giorni, inserendo pure delle piccole varianti nel caso non fosse abbastanza. Per il pernotamento ci sono due possibilità, usufruire di un bivacco gratuito (Bivacco Socede) o il turistico Rifugio Refavaie. Provo a chiedere disponibilita' al piu' comodo Refavaie: niente da fare, tutto esaurito... chiedo di essere informato nel caso si liberasse un paio di posti all'ultimo secondo e preparo la lista per attrezzarmi al bivacco: sacco a pelo da chiedere in prestito, cibarie per la cena, materiale per la pulizia personale e abbigliamento pesante per passare la notte.
Alla sera antecedente quando stavo discutendo con Franco sul cibo facile da scaldare e calorico da portarsi appresso, mi chiama Stefano, gestore del rifugio, dicendomi si sono liberati due posti nella mansardina... fico, diciamo, pure nella mansardina, che onore!

1°GIORNO
L'indomani si parte sul tardi, tanto la prima tappa dovremmo farla in mezza giornata secondo la mia tabella di marcia. Decidiamo di partire da Bieno. Franco conosce un amico sul posto e quindi, finiti i preparativi passiamo al bar del suo amico per salutarlo. Arrivano le 9 e mezza quando partiamo sul serio...siamo gia' in ritardo sulla tabella di marcia.. vabbe', recupereremo.
Si parte su asfalto, breve discesa poi si comincia a fare sul serio, salendo si su asfalto ma in continua salita con pendenze mai inferiori al 10%. Passiamo per Samone e procediamo verso la prima tappa, il Rif. Crucolo (1105). Ci arriviamo poco prima delle 11 ma nonostante il ritardo ne approfittiamo per un succo ed una fetta di torta...prendere il famoso parapampoli non ci sembra proprio il caso... 
Riprendiamo a salire, nonostante un cartello di divieto di accesso per la strada dei Sassi Rossi causa frana... si potrà passare con una bicicletta o a piedi, pensiamo... in caso contrario si dovra' ridiscendere al Crucolo, scendere ancora, prendere la trafficata strada per Ponte Samone.
Procediamo sulla ripida salita fino ad arrivare a delle transenne da cantiere a sbarrare la strada. Procediamo quindi bici alla mano, essendo la strada tutta scavata e allargata rubando un paio di metri al pendio della montagna. Vediamo un escavatore all'opera e chiediamo il permesso di poter passare. Gentilmente l'operatore ci concede di passare, spostando pure il pesante mezzo per darci strada, molte grazie!
Finito il cantiere possiamo risalire in sella. Usciamo dal bosco nella bella Val Campelle cosparsa di piazzole (tutte a pagamento ma con curiosi servizi igenici) per picnic e alle 11.30 siamo al Rifugio Carlettini (1368), pieno di turisti e cercatori di funghi. Riprendiamo per Ponte Conseria dove imbocchiamo una comoda forestale che sale ripida verso la Malga Conseria. Purtroppo il cielo si sta sempre piu' coprendo di dense nubi che regalano al paesaggio un insolito aspetto autunnale. Ci addentriamo nella Valsorda salendo i numerosi tornanti che portano al bivio per la malga  e al passo 5 Croci (2018), passo che raggiungiamo alle  13.15 sotto ad un minaccioso nuvolone mentre dalla valli sottostanti sta avanzando una fitta nebbia. Mangiamo velocemente un panino, scambiamo due chiacchere con un solitario ragazzo tedesco che staVA facendo una impossibile tappa (doveva arrivare entro sera in un rifugio a Lavarone!) della Transalp e poi decidiamo comunque di provare a fare la mia prima variante. In mezz'ora di cammino, dovevamo raggiungere i laghetti del Lasteati aggirando Cima Socede. In realta' ci abbiamo messo un po' di più in quanto dopo il primo duro tratto pedalabile, il sentiero 326 si presenta disseminato di pietroni e lastre di granito bagnate e scivolose che rendono difficoltoso e pericoloso l'avanzare in sella. Preferiamo dunque procedere a piedi. Arriviamo al primo lago che siamo avvolti dalla fitta nebbia.. a momenti non finisco dentro all'acqua.. Gli altri laghi non si vedono nemmeno.. comincia pure a piovigginare ed il cielo è nero come la pece. decidiamo di scendere subito, procedendo con cautela visto il sentiero quasi invisibile tra le rocce e l'arba bagnata. Raggiungiamo un altro piccolo laghetto poi troviamo un sentiero che dovrebbe portarci alle 5 Croci rimanendo in quota. Non so come dopo un po' cominciamo a scendere e (326?) ci accorgiamo che ne stiamo seguendo un altro che scende e poi risale alle 5 croci.. decidiamo di continuare su quello ma la salita finale su sentiero erboso e viscido la faremo tutta a piedi.
Arriviamo nuovamente alle 5 croci sfiniti, Frotte di bikers tedeschi continuano a provenire dalla direzione opposta, Un gruppetto si ferma vedendoci arrivare dai prati  e ci chiede se il sentiero porta a valle. Diamo indicazioni per arrivare sino alla malga Conseria. Ora spunta un timido sole. Partiamo ora per la lunga discesa, purtroppo tutta su strada bianca, senza possibilita' di tagli. raggiungiamo la Malga Val Cion , poi si entra nel bosco e scendiamo fino al bivio dove dovrebbe trovarsi il Rifugio forestale - Bivacco Socede di Sotto (1469): Pensavamo di trovarlo lungo la strada ma qui c'e solo bosco e torrente.. proviamo a risalire le strade all'incrocio ma non ne vediamo l'ombra. Tralasciamo la ricerca del bivacco (eravamo a 100 metri, lo scopriremo dopo) ed in un baleno arriviamo al Rifugio Refavaie(1110). Vista l'ora , sono le 16.30, e il sole ora rispuntato, decidiamo di fare una seconda variante. Decidiamo pero' di lasciare i pesanti zaini in camera. Ci presentiamo a Stefano che gentilmente ci accompagna alle camere.Sorpresa! Altro ch esuit regali in mansarda... questa e' una mansarda di servizio, fatta ad altezza dei nani di Biancaneve. Il primo a farne le spese è Franco che si smussa le corna su un trave, ma pure io, piu' basso, ci lascio una craniata! Idem per il bagno, condiviso con una della cameriere ove e' d'obbligo farsi la vasca rannicchiati per non spaccarli la testa.. vabbe', almeno abbiamo l'acqua calda e non fa freddo... Riposti gli zaini e prese solo le borracce, rimontiamo in sella e prendiamo a salire verso Capriolo e da qui raggiungere Malga Laghetto (1582) con ripida e lunga salita su strada bianca. Qui finalmente inizia la prima vera discesa interessante della giornata. Il sentiero 320 è un gioiellino, molto scorrevole, tratto franato a parte, e tutto tornantini molto flow nel bosco, superdivertente! Risbuchiamo sul retro del rifugio, tempo di farsi la doccia e scendere che la cena e' servita: penne al salmone e trota ai ferri con contorni a buffet, dolce, birretta e grappino finale, non male, specie serviti da una simpatica cameriera!

2° GIORNO
Ci alziamo alle 7.15, 7.30 colazione. Saldati i conti recuperiamo le nostre bici nella cantina (ennesima e ultima botta di Franco, stavolta con il naso sul manubrio mentre si abbassava per evitare i travi) e partiamo. Il sole brilla sereno in cielo, peccato siamo nel fondovalle boscoso e non possiamo nemmeno oggi  vedere la cima d'Asta...
Dal Refavaie scendiamo molto velocemente su forestale fino a Caoria, bel paese che visitiamo e poi verso Canal San Bovo, dove su asfalto cominciamo ad affrontare l'ininterrotta salita verso il rif.Piancavallo prima ed il Passo Brocon (1615) poi, dove ci giungiamo verso le 11.45, giusti giusti per cambiarci e pranzare con canederli, gnocchetti alle erbe, braciola con funghi, speck e dolce finale. Indossiamo antivento e ginocchiere (non perche' servano a tal fine ma per tenere al caldo le gambe!) e ci prepariamo a scendere. Prendiamo per P.te Coazzo, P.te Prapezze, Grotta di Castel Tesino. Questo itinerario lavevo già fatto un mese prima in occasione del giro del Monte Coppolo, ma al contrario, in salita ( infinita!) Dalle grotte (chiuse ma pare visitabili) in poi prendiamo per la Via Claudia Augusta attraverso la val Nuvola lungo un sentiero a tratti molto esposto ma altrettanto suggestivo a ridosso della montagna. Una volta scesi si sbuca nel Parco della Cascatella, ampia radura erbosa dove si potrebbe transitare solo a pagamento ma spiazziamo i custodi che ci fischiano dietro ma poi ci lasciano proseguire visto non intendiamo farci il picnic.
Sempre su sentiero raggiungiamo Castel Tesino, lo attraversiamo e saliamo per attraversare il ponte in loc Sardavena, arrivare a Pieve Tesino e sempre su sentieri secondari arrivare a Bieno, dove giungiamo verso le 17.00.
Gran bel giro, peccato non sia entusiasmante ciclisticamente parlando, almeno in termini di discese e peccato pure per le nuvole fantozziane che da quando siamo partiti a quando siamo tornati hanno avvolto perennemente la visuale sulla cima d'Asta! Una nota: a farlo in senso contario, dalle 5 croci a scendere ci sono numerosi taglietti in mezzo al bosco che sembrano fantastici... da tenere e mente in un prossimo giro in zona!
Grazie  a Franco per la compagnia!



DIVERTIMENTO :  7
DIFFICOLTA'      : 7
PANORAMA       :  7
NOTE: giro xc da front in carbonio, si puo' fare in giornata, organizzandosi

Dati riepilogativi 
Km:          tot.
1° gg
2° gg
105 km 
49 km
56 km
Dislivello+ :
3.256 (1985 + 1271)
Max alt.:
Min alt.

2.120 mt
598 mt
Durata:tot17 h (9+8)

in mov.14 h






Meteo:
sole- nuvoloso-molto nuvoloso in quota






  
Traccia :
     
FOTO :
L'ALBUM COMPLETO lo trovate cliccando qui:  PICASA

1° GIORNO
panorama verso la Valsugana 
Franco 
 in salita
 cascatella
 Rif. Crucolo
Pareti verdi 
strada chiusa? 
ecco il motivo! 
si esce dal bosco 
Rif Carlettini
 Franco al bagno
 Ponte Conseria
 Fungaiolo di frodo
Verso malga  Conseria
Cartellonistica 
 Verso il 5 Croci
Arrivati! 
 le 5 Croci
 Biker teutonico in solitaria
 Franco alle prese con pericoloso passaggio
lago dei Lasteati 
 versione nebbia
sempre più fitta 
non si vede piu' il lago 
 protezioni e si scende
sentiero 
single track 
 nuovamente la 5 Crosi
 discesa
 nubi in arrivo!
Pini malati? 
Rif, Refavaie 
la camera dei 7 nani

2° GIORNO

ultima capocciata
 chiesetta
 centrale idroelettrica
 i 7 nani sfrattati dalla camera del rifugio
 Caoria
Ponte di Caoria 
verso S.Bovo 
 bellissima stradina secondaria
discesa 
bella maiala del posto 
sfondo da cartolina
 acqua
 Canal S. Bovo
 Passo Brocon
noi due 
 si mangia!
 ancora nuvoloni in discesa
forestale infinita 
Franco in gabbia 
 ..esce..
poi scappa 
"trullo" dall'alto
e da fuori 
capitello a S.Antonio 
 via Claudia Augusta
molto suggestiva 
 discesa su prato
Parco della Cascatella 
 pendenze
Castello Tesino 
 Ponte Sardavena
 casa di DeGasperi
Pieve Tesino - campi da golf